Sfida infernale

John Ford

Arizona 1882. Wyatt, Morgan, Virgil e James Earp mentre stanno guidando il loro bestiame in California incontrano nei pressi di Tombstone il vecchio Clanton e i suoi figli. Dopo aver rifiutato una loro offerta per comprare mandria, i tre fratelli maggiori decidono di andare in città lasciando il giovane James di guardia al campo. A Tombstone Wyatt non ha neanche il tempo di farsi fare la barba che tocca a lui intervenire per affrontare un indiano ubriaco che terrorizza i passanti. Il suo gesto e la fama che porta con sé da quando era sceriffo a Dodge City inducono il sindaco a proporgli di assumere lo stesso ruolo a Tombstone. Lui rifiuta, ma quando, ritornati al campo, scopre che la mandria è stata rubata e James ucciso decide di accettare, con i suoi fratelli, la stella di sceriffo. Wyatt si trova a suo agio in città, ama giocare a poker al saloon e sa tenere a bada la focosa Chihuahua e il suo uomo Doc Holliday di cui presto diventa amico. Quando l’arrivo del bizzarro teatrante Granville Thorndyke porta un certo scompiglio in città sono proprio Wyatt e Holliday e riportare la calma (anche fronteggiando le intemperanze dei Clanton) con Doc che si rivela un fine conoscitore di Shakespeare. La situazione di nuovo si complica quando dalla diligenza scende Clementine Carter la vecchia fidanzata di Doc quando questi viveva a Boston, prima di ammalarsi di tubercolosi e di trasformarsi in un rude avventuriero. Wyatt rimane affascinato da Clementine (la fa ballare durante la festa cittadina) mentre Doc, che non la vuole in città, decide alfine di lasciare Tombstone. Di lì a poco Wyatt, nel dirimere un alterco tra Chihuahua e Clementine, trova che quest’ultima porta al collo un monile che suo fratello James aveva con se quando era stato ucciso. Chihuahua dice di averlo avuto da Holliday e allo sceriffo non resta che mettersi al suo inseguimento e riportarlo a Tombstone. Nel faccia a faccia tra Doc e Chihuahua lei confessa alfine di averlo ricevuto da Billy Clanton, ma non fa in tempo dirlo che questi, che era appena uscito dalla sua stanza, le spara. Mentre Doc Holliday prova ad operarla per salvarle la vita Virgil si getta sulle tracce di Billy: questi, ormai morente riesce a tornare al suo ranch, e Virgil, quando lo raggiunge, viene ucciso a tradimento dal vecchio Clanton. A sera tutti i Clanton arrivano a Tombstone e, gettato in strada il corpo di Virgil, annunciano che aspetteranno l’indomani il resto degli Earp all’O.K. Corral. All’alba i due fratelli Earp si presentano accompagnati da due esponenti del comitato cittadino e da Holliday che si è unito a loro dopo che Chihuahua è morta. Sono proprio Wyatt, Morgan e Doc ad affrontare la sfida, armi in pugno. I Clanton cadono sotto il loro colpi, ma anche Doc resta ucciso. Wyatt e Morgan si dimettono e si avviano per tornare a casa, ma l’ultimo saluto di Wyatt è per Clementine, decisa a fermarsi a Tombstone come maestra: solo la velata promessa di un ritorno, un malinconico bacio sulla guancia e quel: “Ma lo sa che è un gran bel nome, Clementina” (“Ma’am, I sure like that name, Clementine”).

My Darling Clementine
USA 1946 (97′)

John Ford torna al western sette anni dopo Ombre Rosse e passa dall’epica avventura nei larghi spazi della prateria ad un racconto urbano amalgamando commedia e dramma tra le anguste strade di una città di frontiera. Il personaggio di Wyatt Earp nella superba interpretazione di Henry Fonda si mostra estraniante e pacato mentre è seduto al tavolo da poker, esprime una timidezza d'”altri tempi” quando si rapporta con Clementine, sa essere freddo e risoluto se deve affrontare le situazioni più pericolose. Il Doc Holliday di Victor Mature è un uomo tormentato, malato non solo nel fisico, ma con uno spirito di colta sensibilità e disposto a sacrificarsi per amicizia. Il primo faccia a faccia tra i due mitici pistoleri si traduce in inquadrature perfette, primi piani in campi e controcampi di grande intensità. Ed è proprio l’intensità figurativa la cifra stilistica del film in cui i chiaroscuri degli ambienti, i forti contrasti nelle sequenze notturne e delle scene di pioggia si alternano alle luminose panoramiche del Grand Canyon che ancora una volta fanno da imprinting alla liricità fordiana. A Ford non interessa  più di tanto la storia di Wyatt Earp, per lui è l’uomo di legge che incarna i principi pionieristici della frontiera, tesi a costruire un  futuro di civiltà nel selvaggio West; così è un’aura elegiaca davvero inconsueta quella che avvolge Sfida infernale, tra il profumo di gelsomino del barbiere e la danza che “isola” Wyatt e Clementine durante la festa del paese. E l’azione si fa strada solo nei rari momenti topici come il velocissimo duello tra Wyatt e Doc e la mitica sfida all’O.K. Corral. L’alba che nasce, con l’obiettivo che si apre sul volto del vecchio Clanton, fa da preludio allo scontro a fuoco finale scandito da asciutti movimenti di macchina tra steccati e cavalli, tra colpi d’arma da fuoco e corpi che si accasciano, mentre le eroiche figure di Wyatt, Morgan e Doc si stagliano come quadri in chiaro scuro di uno showdown destinato a entrare nella leggenda.

Ezio Leoni


showdown all’OK Corral


interpretiHenry Fonda (Wyatt Earp), Victor Mature (Doc Holliday), Walter Brennan (vecchio Clanton), Linda Darnell (Chihuahua), Cathy Downs (Clementina Carter), Ward Bond (Morgan Earp), Tim Holt (Virgil Earp), Don Garner (James Earp)

NOTE:
All’anteprima la reazione del pubblico era stata di delusione perché nel saluto finale il sentimento di Wyatt per Clementina non si era esplicitato fermandosi ad una stretta di mano. Vari mesi dopo Henry Fonda e Cathy Dawns furono richiamati allo studio per filmare il primo piano del bacio sulla guancia. La regia fu affidata a Lloyd Bacon, responsabile anche delle sequenza sulla tomba di James (realizzata tenendo presente la scena simile in Alba di gloria). Forse fu una sua leggerezza quella di far incidere quel 1882 (anziché 1881), a Ford una cosa del genere non sarebbe sfuggita.
Finite le riprese in esterni la 20th Century Fox e Ford donarono il set di Tombstone (costato 250.000 dollari) alle comunità Navajo che lo usarono fino al 1951.

FRASI:
Wyatt sulla tomba di James: “Non so cosa dirti, forse quando lasceremo questo posto, giovani come te avranno modo di cresce e di vivere sani e salvi”
 il vecchio Clanton: “Se si tira fuori la pistola è per uccidere”
il responsabile della festa cittadina: “Io non ho la pretesa di essere un predicatore, ma ho letto la Bibbia da cima a fondo non so quante volte e non vi ho trovato una sola parola contro il ballo”

SEQUENZE:
James che saluta i fratelli che vanno in città
il ritorno dei fratelli Earp che, al campo sotto la pioggia, trovano il cadavere di James
Wyatt sulla tomba di James
Doc recita Shakespeare
Wyatt porta via Granville dalla taverna dove si esibisce per i Clanton
l’arrivo della diligenza
Wyatt “sgambetta” sulla sedia
il ballo a Tombstone
anche Wyatt e Clementina ballano
il sorgere dell’alba sul volto del vecchio Clanton
l’ultimo colpo di pistola di Doc Holliday
il bacio, la stretta di mano e il saluto di Wyatt

>> film completo <<

Lascia un commento