Super 8
J.J. Abrams
- USA 2011 - 1h 51'

   Il creatore di Lost omaggia il papà di E.T.. L'uomo che ha reinventato la tv del nuovo millennio gira un film quasi uguale a quelli del ragazzo prodigio che negli Anni '70 rifondò Hollywood. La formula allora inedita 'fantascienza sentimento' si ammanta, come tutto oggi, di struggente, inevitabile, irresistibile nostalgia. Una nostalgia che paradossalmente rende ancora più vivi e vicini i piccoli cineamatori di Super 8. Perché quasi uguale? Prima differenza: Spielberg girava film al presente guardando al cinema del passato. Super 8 invece è ambientato nel 1979, l'anno degli americani presi in ostaggio all'ambasciata di Teheran, dell'incidente alla centrale nucleare di Three Miles Island, della fine del sogno democratico di Jimmy Carter, etc. Come se insieme a quel cinema J.J. Abramsfilm successivo in archivio volesse rievocare tutta un'epoca, accentuando l'effetto rétro [...]. Seconda differenza: Spielberg parlava alla prima generazione di spettatori cresciuti davanti alla tv e recuperava, ribaltandoli, i 'mostri' della fantascienza anni 50. Abrams invece vive nell'era del vintage, cioè oggi, in cui tutto è compresente e tutto recupero, memoria, citazione. Anche il filmino girato in super 8 dai ragazzini del film risponde a questa logica. Metà film di zombie, con geniali effetti splatter fatti in casa. Metà giallo hard boiled, con personaggi e dialoghi addirittura Anni '40. Ma è proprio mentre girano una scena di questo tipo alla stazione che i ragazzini di 'Super 8' avranno la doppia, sconvolgente rivelazione del mistero nascosto nelle loro piccole vite. [...] Attenti al vero finale, che scatta solo sui titoli di coda. E allude a un episodio chiave: dopo aver vinto un concorso di film in super 8, il 15enne J.J. Abrams si vide affidare i filmini girati da Spielberg ragazzino... per restaurarli. Trent'anni dopo Spielberg gli ha prodotto Super 8. Mai passaggio del testimone fu più spettacolare.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero

  Non è vero che il grande pubblico popolare vuole sempre la solita zuppa, ogni tanto accetta la sfida curiosa e ribalta le previsioni di marketing. [...] Difficile non pensare a film come Matinée di Joe Dante, a I Goonies di Richard Donner, a Stand by Me di Rob Reiner, naturalmente a Incontri ravvicinati del terzo tipo o La guerra dei mondi di Spielberg. E tuttavia l'ispirazione è sincera, non di ricalco esteriore trattasi; l'intreccio emotivo in bilico tra adolescenziali incespichi amorosi e irresponsabili esperimenti scientifico militari rivela una qualità d'autore che s'impone, capace, evidentemente, di attrarre sia il pubblico di ieri cresciuto con E.T. sia quello di oggi gasato da Transformers. Poi certo, Super 8 non sarà un capolavoro, ma mostra come il cinema a forte contenuto spettacolare può convivere con uno stile più disteso e toccante, dove contano ancora il gioco dei sentimenti e le strettoie dell'esistenza.

Michele Anselmi - Il Riformista

  Un vero omaggio all'idolo di J.J. da quando l'uno s'innamorò de Lo Squalo a 9 anni, e l'altro lo prese adolescente sotto la propria ala protettiva chiedendogli di metter mano ai suoi filmini in Super 8, appunto. Gli aspetti reciprocamente biografici, dunque, fanno di questo tripudio di fanta-avventura da ragazzi un elemento di attenzione più forte del film in sé. E il fenomeno in odore di cult è stato così sapientemente annunciato dalla campagna promozionale 'virale' - tale è l'inquietante aggettivo con cui si esprime l'insano gergo del marketing - da non lasciare quasi sorprese. [...] Con coraggio è riuscito a mescolare gli omaggi ai propri punti di riferimento, ovvero la fantascienza/horror dal '50 ai '90 e che non solo di Spielberg visse. [...] La creatura, che spesso ci guarda in soggettiva e raramente è inquadrata se non attraverso specchi, nasce prevedibilmente come effetto della Guerra Fredda che fu, di quei segreti militari made in Usa ridestati perfino nei Transformers - 5° capitolo - usciti un mese fa. Ma a differenza degli umanissimi robots, in Super 8 i protagonisti, si diceva, sono ragazzi, e tutti tra i 15 e i 16 anni, in cui spicca la promettente Elle Fanning già vista in Somewhere di Sofia Coppola. La volontà, che è anche una sfida, è quindi di rivolgersi ai loro contemporanei, perché se Lost e affini risultano loro solo parzialmente accessibili, gli orizzonti del fantasia formato famiglia restano pressoché immutati, a garantire un linguaggio che supera gli spazi e i tempi.

Anna Maria Pasetti - Il Fatto Quotidiano

  Il film racchiude un'antologia di citazioni dal cinema spielberghiano e da tutto il repertorio degli ultimi trent'anni di fantascienza: dal carcere-miniera come in Aliens all'amoretto adolescenziale in stile Transformers ai militari americani senza scrupoli come in Avatar. Quel che va a controtendenza - invece - è la tipologia dell'alieno: minaccioso ma più vittima che carnefice (è stato a lungo imprigionato e torturato da noi terrestri) e ansioso soltanto di riappropriarsi della sua astronave per tornare a casa. Un discendente dichiarato di E.T., insomma, anche se molto più aggressivo e che ha sostituito gli occhi languidi della creatura spielberghiana con un ceffo alla Giger simile a quello di Alien. Tarato sul pubblico dei 'teen', il film si lascia guardare, ma offre poche novità. Eccetto appunto il ritorno dell'alieno 'buono'- praticamente sparito dopo settembre e sostituito da feroci predatori dello spazio. Imperdibili, invece, i titoli di coda (non affrettarsi a uscire dalla sala...), dove si può vedere l'esilarante filmetto horror realizzato, tra un pericolo e l'altro, dai coraggiosi amici.

Roberto Nepoti - La Repubblica

promo

Ohio, estate 1979. Joe e i suoi amici cercano la location più adatta e suggestiva per portare a termine il loro film girato con una super 8. Ed è proprio durante le riprese clandestine del loro promettente horror che assistono ad un disastroso incidente ferroviario: a questo fa seguito una serie di eventi inspiegabili che sconvolgono il quieto vivere degli abitanti. Un dispiegamento di forze militari mai visto, sparizioni misteriose, e il perenne presentimento che in paese aleggi una presenza e terrificante, portano presto in città il panico totale.
Impossibile non pensare a pellicole che hanno segnato la storia del cinema di fantascienza da E.T. ad Alien, ma Super8 è soprattutto ispirato alla filmografia di Spielberg (in questo caso produttore). J.J Abrams, autore del serial televisivo Lost, costruisce un abile collage di fantasy orrifico, commedia sentimentale e racconto di iniziazione. Dedicato a chi giovane lo è ancora o a chi invece, andando al cinema, spera di esserlo di nuovo.

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