Family Romance, LLC

Werner Herzog

Nella folla e nel caos di Tokyo un uomo incontra Mahiro, la figlia di dodici anni che non vede da moltissimo tempo. L’incontro, dapprima freddo, si rivela promettente e i due si rivedranno nuovamente. Ciò che Mahiro non sa è che quel suo “padre” è in realtà un attore della società Family Romance, assunto appositamente da sua madre…

USA 2018 (89′))



A
rriva finalmente Family Romance, LLC, il penultimo lavoro (prima di Nomad) del grande maestro del cinema contemporaneo, Werner Herzog, girato in Giappone. Realtà, finzione e humour nero si fondono in questo documentario che racconta della Family Romance, un’azienda giapponese reale il cui business è quello di fornire familiari e affetti in affitto per ogni evenienza. Il protagonista è il performer Yuichi Ishii, direttore dell’azienda, che viene ingaggiato per interpretare i ruoli più disparati: il padre scomparso di una bambina di 12 anni, il paparazzo di una influencer in cerca di fama o il genitore sobrio di una sposa il giorno del suo matrimonio. L’amore, l’affetto e i sentimenti diventano un business e vengono messi in scena come a teatro, per rispondere alle necessità di una società sempre più alienata e solitaria, fatta di apparenze e contraddistinta dagli effetti negativi dell’ipertecnologizzazione in un paese come il Giappone, tra i più lacerati dalla contrapposizione tra tradizione e progresso tecnologico.

festivalcinemaafricano.org


È
difficile non considerare, almeno dalle apparenze, la settantatreesima regia herzoghiana, Family Romance, LLC, come un film folle. Innanzitutto nella genesi. Nasce da un girato scarso (300-350 minuti) raccolto da Herzog tra la primavera e l’estate 2019, tra Tokyo e la prefettura di Aomori in Giappone. Fin qui sarebbe tutto ancora a posto se il girato in questione non fosse un digitale spesso bruciato, mal esposto, poco definito oppure mal illuminato, a metà tra l’effetto soap opera e l’effetto Iphone di vecchia generazione, che un pavido regista normale avrebbe sicuramente scartato. E se non fosse stato realizzato senza chiedere permessi, al modo del guerrilla film making, da un regista che aveva sì teorizzato che il primo passo di un esordiente dovrebbe essere il furto di una macchina da presa ma che ora è quasi ottantenne ed è stato costretto, insieme alla troupe, a girare rapido e scappare all’avvicinarsi delle security. E se non si trattasse di una docufiction fondata su un documentario mancante che impiega i personaggi reali per interpretare delle versioni sceneggiate di loro stessi. E se, infine, il concept non fosse l’incontro lungamente atteso della “follia” herzoghiana con la “follia” precipua giapponese. La Family Romance, LLC è una compagnia che esiste davvero e fornisce dietro pagamento finti congiunti alla bisogna. È difficile tracciare un confine netto tra una inquietante mercatizzazione della solitudine e un servizio terapeutico di pubblica utilità funzionalizzato in modo molto nipponico (laico, pratico, spregiudicato). Osservando il protagonista, si propende per la seconda ipotesi. Per raccontare questa porzione lunatica di mondo che inevitabilmente gli si addice, Herzog imbastisce una trama incredibilmente naif – di un naif insolitamente autentico per un regista che ha fatto di una sofisticatissima finta naiveté la sua cifra – che sconfina nel cheesy, supera il bamboleggiante per avvicinare i verdi prati alchemici dove tutto è quintessenziale e trasparente che sono, per competenza geografica, di Yasujiro Ozu. Si riassume in tre righe. Un’adolescente non ha mai conosciuto il padre. La madre assolda Ishii Yuichi, mister Family Romance nella realtà come nella fiction, per colmare il vuoto. La prevedibile complicazione è dietro l’angolo. Tuttavia il valore del film sta soprattutto nei risvolti e nella periferia della linea narrativa principale, se lo stile libero asseconda le divagazioni del suo autore mentre sgrana occhi incantati infantili a ogni meraviglia nipponica, di fronte all’hanami (la festa per la fioritura dei ciliegi) come allo skyline di Tokyo, alla robotica kawaii fino alla demonologia shintoista e a maghe poco professionali.

Alessandro Ronchi – spietati.it


Family Romance LLC
 è decisamente un film “minore” della carriera del cineasta tedesco. Lo è poiché non è recitato da attori professionisti, è girato con un iPhone e non possiede neanche lontanamente l’energia e la grinta a cui i film di Herzog ci hanno abituato. Dopo aver realizzato più di settanta opere (documentari, fiction, pubblicità, cortometraggi e concerti) un Werner Herzog ormai settantacinquenne arriva a scrivere, produrre e dirigere un’opera che non appartiene a nessun genere. Family Romance LLC non è un film particolarmente interessante o divertente, anzi; i problemi in sede drammaturgica sono parecchi e l’opera soffre di una narrazione mai coerente e pienamente convincente. Eppure questa pellicola è pienamente “Herzoghiana”, nella misura in cui essa esiste a metà fra la fiction e il documentario, in una atmosfera onirica attraversata da un messaggio chiaro: ciò che vediamo sullo schermo, nonostante sembri uno scenario distopico, è tutto vero e sta succedendo in questo momento.
Family Romance LLC è infatti il nome di una compagnia di Tokyo che esiste davvero (in caso conosciate un po’ di giapponese, eccovi il sito) e che si occupa fondamentalmente di fornire ad un privato un attore o un’attrice che faccia finta di essere qualcuno. L’agenzia raccontata nel film di Herzog non è la stessa, per intenderci, di Alps di Lanthimos: non si limita a sostituire i defunti. Avete avuto problemi sul lavoro e volete che sia un altro a prendere la colpa? Chiamate Family Romance e un attore arriverà a prendersi tutte le colpe per dei peccati che non ha commesso! Il film di Herzog segue dunque alcune storie: una vincitrice della lotteria desidera rivivere la sensazione provata quando ha scoperto di essere diventata milionaria, una ragazza vuole che al suo matrimonio sia presente “suo padre” e una dodicenne che non ha mai conosciuto il genitore desidera far finta di averne uno. In questo caso, la “classica” voce narrante in inglese con accento teutonico di Herzog non è presente; il regista tedesco segue pedissequamente le diverse vicende come se stesse girando un “vlog”.
Family Romance LLC esteticamente è tremendo, con i suoi campi lunghi pixelati, le inquadrature pigre col drone e una fotografia non esistente; non si avvale di attori professionisti e spesso le persone che sono in scena sono a disagio, si trattengono e si sentono “osservate”. Il film non funziona bene nemmeno sul piano narrativo: è talmente poco coeso che le sequenze potrebbero essere rimontate in ordine sparso e comunque avere senso. Eppure l’opera di Herzog merita comunque di essere vista. Come abbiamo precedentemente scritto, Family Romance LLC è un film unico. Non somiglia a nulla, non ha un genere. Non è realmente un documentario ma non è un film di finzione. È un’opera costruita a partire dalla realtà, in collaborazione con i suoi protagonisti che qui diventano attori come in un film di Roberto Minervini. Werner Herzog spoglia il cinema di ogni ammennicolo, limitandosi ad intendere il mezzo come una semplice possibilità di inquadrare, riprendere e raccontare una storia. Senza musica, senza recitazione, senza soldi e senza fotografia la realtà diventa finzione.

Giorgio Catalani – anonimacinefili.it

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