C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando

Federico Greco, Mirko Melchiorre

Cariati, uno sperduto paesino della Calabria affacciato sullo Jonio. La sanità pubblica è ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Con il Piano di rientro è stato chiuso anche l’ultimo ospedale della zona: uno dei 18 ospedali cancellati nel giro di una notte in tutta la Calabria. Un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati.

Italia 2022 (102′)
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  C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando rappresenta il seguito ideale di PIIGS, documentario del 2017 degli stessi autori Federico Greco e Mirko Melchiorre. Il film parte da Cariati, centro di 8.000 abitanti in provincia di Cosenza, dove cittadini di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali (fra cui Gino Strada, Kean Loach e Roger Waters che già nel dicembre dello scorso aveva lanciato un appello per la riapertura dell’ospedale) ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati. La sanità pubblica in Italia è infatti ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Il “Piano di rientro” che ha decretato nel giro di una notte la chiusura dell’ospedale di Cariati (e di altri 18 ospedali soltanto in Calabria) è lo specchio di un’epoca nella quale il diritto alla salute è sempre meno garantito. Nel pieno della pandemia Covid-19 si è resa ancora più evidente che la vera spallata alla sanità pubblica è stata data dalla politica, già dai decenni precedenti. Definanziamenti, austerità, tagli, privatizzazioni, globalizzazione e neoliberismo sono legati tra loro a doppio taglio. Senza precise scelte politiche, figlie di interessi economici sovranazionali, tutto ciò non si sarebbe verificato. Centinaia di ospedali chiusi, posti letti ordinari e di terapia intensiva tagliati, blocco del turnover dei medici, precarizzazione degli infermieri e del personale vario. Questo è scaturito e questo riporta alla luce il documentario. Ad ogni taglio della sanità pubblica corrispondono innumerevoli morti. Partendo dalla missione di Emergency a Crotone per gestire un reparto Covid, il documentario vira successivamente a raccontare le vicende dell’Associazione Le Lampare di Cariati e la sua lotta per la riapertura dell’Ospedale Vittorio Cosentino.

Senza quell’ospedale duecentomila persone vivono una tragedia continua: paesi dell’entroterra totalmente privi di assistenza, con i paesi poveri del Sud ad arricchire i paesi del nord, in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Il potere economico viene scoperto in mano alle multinazionali e a pochi filantrocapitalisti: il potere economico ha scalzato il potere politico a livello globale. “Giacarta sta arrivando” rievoca quella scritta apparsa sui muri di Santiago prima del golpe militare di Pinochet. “Giacarta” probabilmente sta arrivando anche in Italia. La CIA uccise più di 500.000 attivisti e simpatizzanti del presidente indonesiano, Sukarno, il quale anni prima aveva annunciato la nazionalizzazione delle più rilevanti aziende del Paese. Perché Salvador Allende apre il doc? Perché il 4 dicembre 1972 ci fu il famoso discorso del Presidente cileno all’ONU e qualche mese dopo venne assassinato. Da un evento rivoluzionario locale, gli autori (che alla conclusione delle riprese non sapevano come sarebbe andata a finire la vicenda narrata) trovano la chiave per realizzare un’opera con il piglio corrosivo di Michael Moore, anche se senza la sua presenza fisica e quel caratteristico coinvolgimento “cabarettistico”, ma con la stessa ricchezza di spunti e contenuti, grazie alle numerose testimonianze, immagini di repertorio e un riuscito lavoro di montaggio.

Leonardo Lardieri – sentieriselvaggi.it

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