Spellbound – Io ti salverò

Alfred Hitchcock

La psichiatra Constance Peterson lavora in una clinica il cui direttore sta per andare in pensione anticipata a causa di un esaurimento nervoso: il sostituto è il talentuoso Anthony Edwards. Si scoprirà che il nuovo dottore è in realtà John Ballantine, un uomo che soffre di amnesia e che crede di aver ucciso il vero dott. Edwards. Constance, ormai innamorata di lui, cercherà di aiutarlo a guarire grazie alla psicanalisi.

USA 1945 (118′)
OSCAR: miglior colonna sonora 

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  Ispirato a un romanzo di Francis Beeding, lo script di Io ti salverò porta la firma di Ben Hecht, alla sua prima collaborazione con Hitchcock. Si tratta di una pellicola dal fascino magnetico, perturbante (per citare Sigmund Freud), le cui suggestioni audiovisive sono (nettamente) superiori ai passaggi poco fluidi della narrazione. Se il film risulta complessivamente un prodotto medio, sublime è invece la sequenza del sogno disegnata da Salvador Dalì, con annesso occhio (ri)tagliato in omaggio a Un chien andalou (1929) di Luis Buñuel: l’occhio è esplicita metafora della macchina da presa, oggetto voyeuristico per eccellenza, come il regista dimostrerà successivamente in uno dei suoi capolavori degli anni Cinquanta, La finestra sul cortile (1954).


B
asato sul romanzo The house of Dr. Edwardes di Francis Beeding (pseudonimo di Hilary Saint George Saunders e John Palmer), sceneggiato da Angus MacPhail e Ben Hecht, Io ti salverò è stato in assoluto uno dei più grandi successi nella carriera di Hitchcock ed ha ricevuto la nomination all’Oscar come miglior film. Definito dal regista come “una caccia all’uomo in un involucro di pseudo-psicologia”, questo memorabile thriller dai risvolti onirici ha segnato l’inizio della collaborazione fra Hitchcock e la celebre attrice svedese Ingrid Bergman, qui affiancata da un giovane astro emergente del cinema di nome Gregory Peck. In un’epoca nella quale la lezione di Sigmund Freud aveva avuto un impatto fortissimo sulla mentalità comune e sull’immaginario collettivo, Hitchcock utilizza la psicanalisi come chiave narrativa per raccontare una torbida love-story dai contorni misteriosi ed ambigui. Ingrid Bergman è perfetta nel ruolo della dottoressa Petersen, una donna che ha sempre mantenuto un atteggiamento di lucida razionalità, ma che si scopre disposta a correre qualunque rischio pur di aiutare la persona che ama: un uomo affetto da amnesia che ha cancellato ogni traccia del proprio passato e che potrebbe addirittura aver commesso un omicidio. Ancora una volta, dunque, il regista di Rebecca mette al centro della trama una coppia di innamorati minacciati da un pericolo oscuro e insondabile, ma trova anche il modo di riflettere sul potere terapeutico dell’amore (uno dei temi-chiave del cinema hitchcockiano). Con Io ti salverò, il maestro del brivido ci regala un giallo ingegnoso ed appassionante, ricco di suspense e con numerose scene da antologia; memorabile, in particolare, la sequenza del sogno del personaggio di Gregory Peck, disegnata dal famoso pittore surrealista Salvador Dalí (ma drasticamente ridotta in fase di montaggio dal produttore David O. Selznick). Un formidabile thriller che è al tempo stesso un avventuroso viaggio nei meandri del subconscio, diretto magistralmente ed interpretato da una coppia di star d’eccezione. Il suggestivo commento musicale di Miklós Rózsa ha ottenuto il premio Oscar per la miglior colonna sonora.

Stefano Lo Verme – mymovies.it

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