Lo
spostamento delle mandrie e la dura vita dei cowboy è un tema
principe della filmografia
western. Nelle carovane verso una
nuova terra i pionieri portavano con sé solo qualche coppia di
bovini e cavalli al seguito dei carri (I pionieri,
Il grande sentiero)
e le grandi mandrie
costituivano
quindi l'approvvigionamento necessario da inviare agli
insediamenti in divenire (Il cavallo di ferro).
Ma nel selvaggio West i viaggi degli armenti possono anche
entrare a margine di dinamiche complesse come in L'occhio
caldo del cielo dove
la mandria da far arrivare a destinazione è un intermezzo per
contrasti tra sceriffi e fuorilegge, tra donne e uomini
innamorati o come in
Terra lontana dove è lo spunto
di partenza di un percorso contrastato di individualismo e
solidarietà oltre i confini del Canada. Oppure costituire,
nella sua pienezza, il filo del racconto: è il caso di
Il
fiume rosso (Howard Hawks, 1948), Cowboy (Delmer
Daves, 1958), Gli implacabili (Raoul Walsh, 1955),
I
cowboys (Mark Ryddel, 1972),
Fango sudore e polvere da
sparo (Dirk Richards, 1972).
Il film di Hawks, ancora in bianco e nero, è uno dei
capolavori del genere, quello di Delmer Daves è significativo
più che altro per come mette a confronto le personalità di un
rude mandriano e di un cittadino intraprendente (Jack Lemmon,
alla sua unica performance nel genere), Gli implacabili
di Walsh è forse il più completo nell'amalgamare la liricità
del paesaggio (grazie al colore, in CinemaScope) e le
tribolazioni dell'avventura.
I due western
autunnali degli anni settanta affrontano invece entrambi un
percorso di iniziazione giovanile alla dura vita del cowboy:
collettivo ed orientato ad una solidarietà di gruppo I
cowboys, in cui le insidie del percorso non faranno che
consolidare la formazione dei giovani mandriani;
individualistico e segnato da una cocente disillusione
l'esordio cinematografico di Richards che prova a coniugare il
respiro mitico delle praterie con la cruda violenza delle
rivisitazioni di Leone e Peckinpah.
Ezio Leoni
NOTA 1
Può essere significativo confrontare le sequenze della
partenza delle mandrie nei titoli analizzati:
Certamente
memorabile l'avvincente partenza de
Il fiume rosso. Dopo
che Thomas e Matthew si sono confrontati sulla
situazione, c'è una carrellata su uomini ed animali in
attesa (con, in primo piano sonoro, i muggiti degli
animali), poi all'ordine di Dunson ("Via, dà la
partenza!") si susseguono le urla e i volti dei
cowboy (in primis Matthew) che incitano se stessi e la
mandria; a seguire il campo lungo sugli armenti e le
riprese, dal basso, delle ruote dei carri.
In
Gli implacabili la
partenza è preceduta dalla benedizione di un frate ai
cowboy messicani; poi l'inquadratura è tutta per Ben
Allison e per il suo incitamento ("Avanti, puntate
a nord!"). Sfilano quindi i cavalli dei vaqueros e la
mandria si incammina affollando lo schermo al suono
delle musiche di Victor Young e del mugghiare dei buoi.
I
cowboy. C'è un'ariosa carrellata che
accompagna Wil Anderson mentre costeggia la mandria.
Quando raggiunge il carro del cuoco gli chiede se tutto
e a posto, quindi dopo un perentorio "Si parte per
Belle Fourche" si rivolge ai suoi giovani cowboy con
un "Falli muovere". È la volta dei ragazzi che
rispondono prontamente ("Sì signore" - "Mettili in
movimento" - "Falli partire"...) e la mandria inizia
a muoversi con le inquadrature che si posano sugli
animali e sui cavalieri, ritmate dai loro incitamenti.
Nel mezzo anche un campo lungo con la visione della
mandria che si allontana dai carri dei genitori che
hanno accompagnato i figli. Non manca l'accompagnamento
enfatico delle musiche di John Wiliams.
Ci
sono vari insert sui particolari dei preparativi
che aprono la partenza in Fango, sudore e polvere da
sparo: la sella da appoggiare sul dorso del cavallo,
uno zoccolo da fissare, le briglie e un fucile da
sistemare, il caricamento di una pistola... Le
inquadrare sui vari cowboy si chiudono su quella di
Frank Culpepper che guarda l'orologio e quindi incita
alla partenza. Al suo urlo rispondono quelli dei
mandriani, proprio sulla falsariga delle scene de
Il fiume rosso. Poi
la mandria procede, ripresa spesso col teleobiettivo e
sottolineata musicalmente dai suoni del banjo.
NOTA 2
Al
di fuori della storiografia classica occorre citare il
maxi-film televisivo,
Lonesome Dove>>,
una serie del 1989 (in quattro puntate di un'ora e trenta
l'una), un'appassionante trasposizione cinematografica
del capolavoro omonimo di Larry McMurtry. |