Antropocene – L’epoca umana

Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier

Un viaggio alla scoperta di come l’uomo abbia cambiato la natura. Immagini spettacolari dal forte impatto visivo in un documentario organico e complesso che si fa apprezzare per lo spessore della ricerca e per il tono non di mera denuncia, ma finalizzato a creare consapevolezza.


Canada 2018 (87′)

Anthropocene è il completamento, dopo Manufactured Landscapes (2006) e Watermark (2013), di una trilogia di documentari sull’impatto delle attività umane sul nostro pianeta. Un viaggio in sei continenti, narrato dalla voce di Alicia Vikander (in italiano Alba Rohrwacher) , per accostare i diversi modi nei quali l’uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali. La tesi dell’Anthropocene Working Group, che ha avviato i suoi studi nel 2009, è che gli ultimi 10.000 anni costituiscano un’era geologica vera e propria. I tre registi canadesi hanno cominciato, nel 2005, all’inizio anche con il connazionale Peter Mettler, a investigare i paesaggi trasformati dalla mano dell’uomo per arrivare a una conclusione, che è anche il punto più alto e ambizioso dell’opera.
Un film con una tesi non nuova: ovvero che l’umanità sta sfruttando, più del dovuto, il pianeta, compromettendone lo stato e con conseguenze potenzialmente ancora più gravi, ma sviluppata in maniera organica e complessa con immagini spettacolari, che siano aeree o subacquee, dal forte impatto visivo e suono che sottolinea ed enfatizza. L’uomo ha superato i limiti e questo assunto esce da ogni immagine filmata in 43 luoghi di 20 diversi Paesi.
In Kenya si accatastano le zanne sequestrate ai bracconieri di elefanti, che uccidono per ottenere l’avorio da commercializzare sui mercati asiatici, per essere bruciate. Un gesto di enorme portata, che apre e chiude Anthropocene e vuole essere un segnale ai cacciatori.

 

Se in Siberia è la città di Norilsk, che ospita le miniere di nichel e altri metalli più grandi del mondo ed è tra i luoghi più inquinati del pianeta, agli antipodi, il deserto cileno di Atamacama è punteggiato di vasche gialle o azzurre dove si tratta il litio, fondamentale per le batterie dei telefoni o delle auto elettriche. E a Immerath, Germania, si sono abbattute case e una chiesa per allargare le miniere di carbone a cielo aperto.

 

Il viaggio prosegue tra foreste canadesi tagliate e città, da Lagos a Karachi, da Shanghai a Città del Messico, che si espandono inarrestabili, ma anche i fenomeni meteorologici sempre più estremi: l’innalzamento dei mari, le barriere erette in Cina e l’acqua alta a Venezia…

Nicola Falcinella – mymovies.it

Lascia un commento