La storia di Souleymane

Souleymane è un ragazzo della Guinea, migrante senza documenti, rider che pedala determinato e consegna cibo a domicilio mentre studia per superare l’esame che gli permetterà di ottenere lo status di rifugiato. 48 ore di vita, tra clienti ingrati, sfruttatori che chiedono il pizzo, contrattempi ed inseguimenti di autobus che non lo aspettano, in attesa di quell’appuntamento presso l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (OFPRA) per la richiesta di asilo. Un intenso dramma con la tensione di un thriller di qualità.

L’histoire de Souleymane
Francia 2024 (93′)
CANNES 77° – Un Certain Regard: Premio della Giuria – premio miglior attore

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Maria Montessori – La nouvelle femme

Lili d’Alengy è una cortigiana nella Parigi del 1900 che, per nascondere la figlia con disabilità, fugge a Roma per scappare dai giudizi della società parigina. Nella capitale incontra Maria Montessori, che con il suo metodo educativo rivoluzionario lavora per includere nella società anche tutte le persone “diverse” e, per questo, emarginate. Anche Maria nasconde un segreto (un figlio nato al di fuori del matrimonio) e le due donne si aiuteranno a vicenda per trovare e conquistare il loro posto nel mondo: una per rivalutare la propria vita e le proprie relazioni familiari, l’altra per fare la storia.

Francia/Italia 2024 (100′)

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National Gallery 200

Il film mostra come il potere della grande arte risieda nella sua capacità di comunicare con chiunque, indipendentemente dalle conoscenze storiche, dal background e dalle convinzioni dei singoli. Un documentario dà voce a coloro la cui vita è stata variamente toccata dalla National Gallery…

UK 2024 (90′)

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Pissarro. Il padre dell’impressionismo

La vita e l’opera di Pissarro attraverso una serie di lettere intime e rivelatrici che l’artista scrisse agli amici (l’archivio è conservato presso l’Università di Parigi) e attraverso le mostre dedicategli dall’Ashmolean di Oxford el Kunstmuseum di Basilea. Pissarro è stato una forza galvanizzante che ha spinto l’arte moderna, senza di lui l’Impressionismo non sarebbe stato il movimento che conosciamo.

UK 2024 (94′)

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Bestiari, erbari, lapidari

Un’enciclopedia sentimentale in tre atti, che attraversa il mondo animale, vegetale e minerale, e che si interroga su come sono stati raccontati dall’uomo. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Un film radicalmente attuale, che pone allo spettatore domande importanti sulla posizione dell’umano nel mondo, un evento cinematografico inedito, immersivo ed estremamente poetico.

Italia/Svizzera 2024 (206′)

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Il maestro che promise il mare

Siamo in Spagna, poco prima del franchismo. Un maestro sui generis vuole accarezzare il futuro, infondere coraggio con metodi non canonici. Ha un’impostazione laica che gli crea non pochi problemi con l’oscurantismo delle istituzioni, fa stampare piccoli quaderni ai suoi alunni, utilizzando la tipografia come mezzo di apprendimento. Un giorno promette loro che vedranno il mare per la prima volta, ma la realtà forse non sarà clemente con i loro sogni.

El Mestre Que Va Prometre El Mar
Spagna 2023 (105′)

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Vermiglio

Anni 40, una comunità di contadini in un paesino sulle Alpi, fra il Trentino e la Lombardia. Mentre la guerra volge al termine, l’arrivo di Pietro, un disertore siciliano, travolge la quotidianità di un insegnante e della sua famiglia, mentre Lucia, la maggiore delle sue figlie se ne innamora e decide di sposarlo. Arriverà un figlio ma il loro amore dovrà subire un amaro scherzo del destino.

Italia/Francia/Belgio (119′)
VENEZIA 81° – Leone d’argento. Gran premio della giuria

VENEZIA – C’è ancora qualcosa di sincero nel cinema italiano che va oltre il parossismo di Guadagnino (Queer) e l’ingombrante compiacersi di Sorrentino (Parthenope). Vermiglio ci trasporta in un mondo incantato dove, sotto le neve che sembra ovattare anche i rumori sordi della guerra (siamo tra il 1944 e il 1945), si animano pulsioni, sentimenti e contraddizioni dove la storia di ieri, come quella di oggi, riconosce l’essenza di luoghi, personaggi, rapporti umani.

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The Brutalist

La storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita…

Gran Bretagna 2024 (215′)
VENEZIA 81°:  Leone d’Argento – premio per la miglior regia

VENEZIA – Nello straordinario piano sequenza iniziale la macchina da presa con movimenti concitati e inquadrature sghembe insegue il volto iconico di Adrien Brody, fantasma polanskiano, che riprende vita da dove Il pianista l’aveva lasciato all’uscita dal campo di concentramento, mentre cerca di farsi strada tra una folla di immigrati nell’oscurità e nel caos di urla e voci di provenienze diverse. La sensazione claustrofobica si interrompe con l’apparizione della Statua della Libertà rovesciata, rivelazione allucinatoria di un incubo che non è ancora finito.

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Phantosmia

Hilarion Zabala, sergente dell’esercito in pensione, soffre di un misterioso problema olfattivo. Una consulente/psichiatra sospetta che si tratti di un caso persistente di fantosmia, un odore fantasma, probabilmente causato da un trauma, una profonda frattura psicologica. Un processo radicale raccomandato per curare il disturbo prevede che Hilarion torni ad affrontare i più oscuri abissi della sua carriera militare. Riassegnato alla remota colonia penale di Pulo, deve fare i conti con le orribili realtà̀ del luogo e con i fantasmi del suo passato.

Filippine 2024 (246′)

VENEZIA – Il film si apre con le splendide immagini in bianco e nero della foresta di mangrovie filippina, fotografata come solo Lav Diaz sa fare, riportando immediatamente lo spettatore “fedele” alla sua filmografia, all’interno di quell’ambiente che è stato protagonista di molti dei suoi film più belli (Death in the Land of Encantos, Melancholia, Norte, The End of History). La foresta, simbolo per eccellenza di ciò che resta della bellezza incontaminata del suo paese, viene però improvvisamente violata, divenendo teatro di una strage compiuta ai danni di una pacifica popolazione locale.

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Maria

Parigi, 1977. A quattro anni dal suo ritiro, Maria Callas riceve un giornalista per ripercorrere la storia della sua vita tumultuosa, tragica, bellissima. Gli ultimi giorni della vita della più grande cantante lirica del mondo, tra ricordi, rimpianti, fantasmi…

Italia/Germania 2024 (124′)

VENEZIA – Angelina è troppo Angelina – pare abbia detto Clint Eastwood quando la diresse in Changeling, intendendo che una faccia così, un personaggio (pubblico e privato) così, è sempre molto presente, troppo presente, non lo puoi separare dal personaggio. Angelina resta Angelina. L’osservazione di Eastwood, che non era una critica, ma un apprezzamento dell’attrice, fa riflettere sul motivo per cui Larraìn abbia scelto proprio la Jolie per interpretare un personaggio, un volto, che è stampato nella memoria collettiva di qualunque spettatore.

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