Columbus, Ohio, 2045. La maggior parte dell’umanità, afflitta dalla miseria e dalla mancanza di prospettive, si rifugia in Oasis, una realtà virtuale creata dal geniale James Halliday. Quest’ultimo, prima di morire, rivela la presenza in Oasis di un easter egg, un livello segreto che consente, a chi lo trova e vince ogni sfida, di ottenere il controllo di Oasis.Fra le milioni di persone che si cimenteranno nell’impresa c’è anche Wade Owen Watts, un diciottenne nerd sovrappeso appassionato di videogames e giochi di ruolo… Pop culture, videogiochi e grande cinema!
Usa 2018 – 2h 20′
Solo Steven Spielberg poteva portare sullo schermo il romanzo di Ernest Cline, e non solo per la componente nostalgica basata sui riferimenti culturali degli anni Ottanta (e altri decenni) e sugli effetti speciali realizzati con una cura sbalorditiva anche per gli standard piuttosto alti della filmografia del regista. Tra un’avventura cinefila e una corsa contro il tempo fra due mondi c’è infatti una riflessione non banale su ciò che ci rende umani e sulla necessità di avere rapporti veri anche in un futuro dominato dalla realtà virtuale che può esaudire ogni nostro desiderio. Da questo punto di vista Ready Player One porta la poetica spielberghiana nel nuovo millennio, rappresentando forse la summa del suo approccio intimo e tangibile in ambito blockbuster, anche quando l’ambiente che ci circonda è quasi completamente artificiale. Dalla corsa automobilistica iniziale alla scelta perfetta del brano per i titoli di coda, passando per le conversazioni sulla vita, l’universo e tutto il resto, questo è il film di Spielberg che non sapevamo di aver aspettato per tutta la vita.
Peter Borg – movieplayer.it
Il ragazzino-gamer dentro Steven Spielberg si scatena in Ready Player One, un viaggio spaccacervello che ti teletrasporta in un parco giochi pieno di meraviglie in CGI, chicche nascoste e un’infinità di citazioni alla cultura pop anni ’80. Il regista-leggenda ha adattato un romanzo di Ernest Cline, una pietra miliare dei nerd, in un blockbuster che vuole essere interattivo. Ma dimenticatevi gli headset e i controller: Spielberg è ai posti di comando. E perché lamentarsi? È il maestro di questo tipo di cinema. La fantasia visiva di Spielberg è sconvolgente. (…) Come sempre, Spielberg è pronto a giocare. E voi?
Peter Travers – rollingstone.it
Il nuovo film di Steven Spielberg esce a pochi mesi di distanza da The Post ma ci sbalza temporalmente nel futuro e in un genere di film lontanissimo dal precedente. (…) La visione del film permette l’immersione, narrativa e sensoriale, in un intero universo parallelo d’impeccabile realizzazione e di grande spasso. (…) L’opera non è riservata a spettatori in grado di cogliere i richiami sparsi in ogni scena, bensì accessibile a chiunque voglia regalarsi un’esperienza di realtà virtuale unica e riassaporare l’incanto e lo stupore provati da bambini. Oltre che un trionfo di computer grafica, il film è anche un’avventura emotivamente appagante che tiene incollati alla sedia. Le scene di vita reale si alternano alla perfezione con quelle in Oasis e la sensazione, tangibile, è di essere su delle montagne russe impreziosite da misteri e trappole. L’ambientazione in un mondo distopico e fantascientifico è comune a moltissime pellicole ma solo Spielberg poteva darne una versione al contempo futuristica e nostalgica. La sfrenata sperimentazione visiva ha un effetto galvanizzante, così come il concentrato di citazioni d’epoca che farà sentire i quarantenni odierni come quando videro i primi lavori di Spielberg. Ready Player One, però, non è magia fine a se stessa, perché racchiude anche un potente commento all’alienazione dei nostri giorni, quella che dilaga per mezzo di social network e tecnologia digitale variamente assortita. Spielberg ci seduce con il virtuale ma non si esime, infatti, dall’indicare i rischi di tale fascinazione: disconnettersi dal contatto diretto con i nostri simili è, a parer suo, garanzia di fallimento e d’infelicità. Il messaggio del film è che l’evasione nel virtuale debba essere calibrata con buonsenso al fine di non interferire nella nostra percezione del reale. Siamo in un Cinema d’intrattenimento allo stato puro, che strizza l’occhio a un insieme ampissimo di pellicole d’annata come I Goonies, Wargames e Ritorno al futuro, dedicando anche un lungo omaggio da antologia a un grande classico del terrore (guai a rivelare quale). Difficile volere di più se quel che si cerca è un’esperienza ludica piena di magia.
Serena Nannelli – ilgiornale.it