Tra le praterie del Texas si snoda il viaggio del capitano Kidd che interrompe la sua attività di lettore pubblico di notizie di giornali per riportare alla famiglia dì origine una ragazzina orfana vissuta tra i Kiowa. Il difficile ritorno a casa di due anime inquiete.
News of the World
USA 2021 (118′) – NETFLIX
Sono molti i pregi di Notizie dal mondo. Innanzi tutto la scoperta della curiosa professione con cui il capitano Jefferson Kyle Kidd (Tom Hanks) sbarca il lunario. Tipografo, poi soldato con i confederati, alla fine della guerra (cinque anni ormai) non ha avuto il coraggio di tornare nella sua San Antonio, dove ha saputo che la moglie è defunta, e si arrabatta passando di città in villaggio declamando per la gente illetterata l’attualità delle notizie (News of the Wold) ricavate dai giornali più importanti. Come in una fiera di paese raccoglie i dieci centesimi di obolo per la sua rassegna stampa a viva voce e sopravvive a se stesso e agli amari ricordi che le battaglie gli hanno lasciato nel cuore.
Di tutto questo ne avremo sentore nel corso del racconto, ma la prima avventura in cui vediamo coinvolto il barbuto Kyle Kidd è il ritrovamento di Johanna (Helena Zengel), una ragazzina di dieci anni di origini tedesche che la vita ha destinato ad essere doppiamente orfana, prima dei suoi genitori sterminati dai pellerossa, poi della sua tribù adottiva Kiowa, a sua volta uccisa dalle giacche blu. Siamo dalle parti delle Wichita Falls e, per una serie di contrattempi il capitano si trova affidato il compito di riportare Johanna (è Cicada in realtà il suo nome indiano) alla famiglia dei suoi zii a Castroville.
A cassetta, sul carro che li porta attraverso il Texas, i due faticano a comunicare. Li dividono la lingua e una visione del vivere che si contrappone tra linearità e circolarità, eppure è proprio nell’abbraccio di cielo, terra e stati d’animo che Kidd e Johanna sembrano trovare la sintonia delle loro intime solitudini, tra i rispettivi demoni da affrontare lungo il cammino.
E un altro pregio del lavoro di Paul Greengrass (memorabile, nel 2002, il suo Bloody Sunday) è che non risultano così canonici (nella tradizione western) gli incidenti di percorso. Devono sopportare l’agguato di alcuni ex militari sbandati che vorrebbero impadronirsi della piccola per ambigui fini (lo scontro a fuoco è risolto grazie all’astuzia di Johanna), vengono sequestrati dalle milizie di un erigendo stato indipendente (contea di Erath), fanno tappa tra le macerie dell’insediamento in cui la piccola aveva vissuto con i suoi genitori, vengono sorpresi da una devastante tempesta di sabbia… Capitan Kidd riesce comunque a riconsegnare Johanna agli zii e trova alfine la forza di tornare alla sua casa, al cimitero dove può deporre la sua fede nuziale sulla tomba della moglie.
Anche senza narrare fino in fondo il vero esito del viaggio, è intuibile come le due sofferte esistenze non potranno che ritrovarsi in un abbraccio consolatorio. Ma, al di là di una conclusione in fondo prevedibile, ciò che il film lascia negli sguardi è come all’affascinate epicità degli spazi aperti della praterie facciano da contraltare cupi rigurgiti di razzismo e di disunione sociale (l’eco di “Texas first!” arriva fino ad aggi) e come l’identità dei nativi americani si sia dissolta nel tempo come un’ombra lontana.
“Aspettatemi, non ve ne andate, non lasciatemi qui” grida disperata Johanna-Cicada rivolta ad una carovana di Kiowa che intravede al di là del Fiume Rosso e, quando la tempesta di sabbia che avvolge lei e il capitano si dirada, le figure degli indiani che incontrano sembrano davvero ombre che camminano. Il West descritto in Notizie dal mondo non è poi un ovest così lontano (il mitico Far West è ben oltre i confini del Texas), ma l’epopea aulica del western sì.
Ezio Leoni – MCmagazine 63