Furia selvaggia – Billy Kid

Arthur Penn

Il giovane William Bonney, nel suo vagabondare lontano da El paso (a 11 anni ha ucciso per difendere la madre) arriva in New Messico dove trova lavoro come cowboy conquistando la fiducia dell’allevatore, il signor Tunstall. Quando questi viene assassinato Billy decide di vendicarlo e, sostenuto dai nuovi amici Tom e Charlie, uccide Morton e lo sceriffo Brady, due dei quattro colpevoli. Sfuggito ad un tentativo di linciaggio Billy, dopo che tutti lo credono morto in un incendio, si rifugia a Madero presso un suo vecchio conoscente, Saval. Lì con i suoi due compagni vive una parentesi tranquilla anche grazie all’annuncio di un’amnistia che sembra sanare la situazione. Ma il carattere focoso di Billy the Kid riesplode prima seducendo Celsa, la moglie di Saval, poi dando la caccia a un altro colpevole, il vicesceriffo Moon, che viene freddato da Charlie. A Madeira arriva di lì a poco anche Hill, l’ultimo dei responsabili, per offrire la stella di sceriffo a Pat Garrett, un ex-pistolero che ora è diventato amico di Billy. Garrett temporeggia anche perché è il momento del suo matrimonio, ma sarà proprio durante la cerimonia che Hill e Billy si troveranno faccia a faccia e, nell’ineluttabile scontro a fuoco, Hill ha la peggio. Billy, Tom e Charlie devono fuggire anche perché Garrett, irato per il sangue che ha bagnato la sua festa di nozze, decide alfine di accettare l’incarico di sceriffo e si lancia all’inseguimento dei tre ricercati. Tom è il primo ad essere raggiunto e ucciso mentre Billy e Charlie, asserragliati in una baracca provano a difendersi; ma Charlie è crivellato di colpi e a Billy non resta che arrendersi. A Lincoln lo aspetta l’impiccagione, ma con un colpo di mano riesce a fuggire e, di nuovo, si rifugia a Madeira. Sarà l’ambiguo cronista Moultrie a indicare a Garrett dove trovare il fuggitivo e in un amaro duello (lo sceriffo intima all’ex amico di arrendersi e questi finge di estrarre la pistola dalla fondina vuota) arriva la fine di Billy the Kid.

The Left-Handed Gun
[b/n] USA 1958 (102′)

Arthur Penn esordisce nel western demitizzando la figura eroica del fuorilegge e tratteggiandone una personalità sofferta dove la mancanza di un riferimento paterno e il tormento dei suoi demoni interiori lo espongono ancor più alle beffe del destino: è la pistola di Charlie che giustizia Moon rendendo vana l’amnistia ed è lo stesso Hill che acuisce la tensione presentandosi al matrimonio di Garrett… Ma Penn non concede alibi al suo Billy e proprio quel tradire l’amicizia di Saval seducendone la moglie sarà il tassello definitivo nel compiersi del duello-suicidio finale. Nel mettere a fuoco quella personalità irrequieta e disperata l’interpretazione di Newman gioca un ruolo fondamentale: c’è tutto il Metodo dll’Actor’s Studio in quei gesti ieratici, in quegli sguardi sperduti in una conflittualità spirituale che portano nel western un’innovativa verve psicanalitica (e cristologia). E per la dare intensità alla caratterizzazione del suo antieroe la regia non lesina espedienti tecnici altrettanto innovativi quali zoom, ralenti e un montaggio che fa uso di più macchine da presa (il bagaglio dell’esperienza televisiva!). Forse il film fatica a tenere il peso del tempo e tutto, dalla messa in scena all’interpretazione, risulta eccessivamente sovreccitato e carico di pathos, ma, grazie anche all’essenzialità del bianco e nero di J. Peverell Marley, Furia selvaggia lasciò un segno indelebile nell’immaginario generazionale: il fuoco che divampa dall’impeto autodistruttivo di Billy the Kid brucia il suo mito, ma ne perpetua l’epopea.

Ezio Leoni


i grandi fuorilegge del western

interpretiFrank Paul Newman (Billy Kid), Colin Keith-Johnston (John Tunstall), James Best (Tom), James Congdon (Charlie), Denver Pyle (vicesceriffo Bob Ollinger), Lita Milan (Celsa), John Dehner (Pat Garrett), Hurd Hatfield (Moultrie)

NOTE:
William H. Bonney (New York, 23 novembre 1859 – Fort Sumner, 14 luglio 1881)
La filmografia di Billy the Kid, prima di Furia selvaggia, non ha titoli degni di nota. Billy the Kid (King Vidor, 1930) e Terra selvaggia (David Miller, 1941) sono due ricostruzioni molto didascaliche del famoso fuorilegge che “quando fu ucciso, aveva ventuno anni e ventuno morti ammazzati (senza contare i messicani) alle spalle”, mentre Il mio corpo ti scalderà (1943), il cui titolo originale era proprio The Outlaw, è una tappa “fuori registro”: lo sguardo di Howard Hughes sull’incrinarsi dell’amicizia tra Pat Garrett e Billy (causa l’intrusione di Doc Holliday) ha un tono da fotoromanzo e in ogni caso è subordinata alla carica erotica di Jane Russell che fa da vera protagonista.
 È utile, per inquadrare la popolarità personaggio, citare il leggendario fatto di cronaca secondo cui quando un certo Long John si vantò davanti al “piccolo” Billy The Kid di essere alto un metro e novanta, il ragazzo lo fulminò con la sua colt 45 e quindi sentenziò: “Ora sei lungo un metro e novanta!”
Sceneggiato da Leslie Stevens (come Penn, di provenienza televisiva) Furia selvaggia mette in scena un Rebel without a cause, caro al cinema di quegli anni. In effetti la parte sarebbe stata giusta per James Dean… Newman ebbe comunque dalla sua l’aver già interpretato il personaggio nella serie televisiva The Death of Billy the Kid, tratta anch’essa dal testo di Gore Vidal che sta alla base del film.
Il titolo originale è coerente con la rappresentazione del personaggio che fa riferimento all’errata credenza che Billy fosse mancino, causata da una foto d’epoca in cui l’immagine risultava invertita.
Penn impreziosisce la narrazione con alcune sequenze di grande efficacia. Dall’eleganza figurativa del tracciato sulla finestra appannata al confronto con l’arrogante funzionario Joe che Billy umilia scaricandogli l’arma; dalla luna nell’acqua presa a pistolettate che prefigura l’uccisione di Moon alla dolorosa drammaticità che accompagna la morte di Charlie; dalla ripresa in controluce che segna la morte del vicesceriffo Ben alla scena, carica di provocatoria sensualità, in cui Celsa viene sedotta. Per finire con quel duello in penombra, con Billy disarmato, appoggiato inerte sull’uscio, pronto a immolarsi al suo tragico destino.
Significativa la figura del cronista Moultrie: lo scontro tra leggenda e realtà mette già in evidenza, attraverso l’insicurezza del sua personaggio, il tarlo ante-litteram delle fake-news.
Si faticano ad individuare nel film segni precisi di una presunta omosessualità, ma sono molti i dubbi su quale avrebbe potuto essere la riuscita se Penn avesse avuto il final-cut del suo lavoro. La parola fine non doveva essere affidata alla passeggiata di Pat Garrett e sua moglie, ma ad una processione di donne in nero che andavano a deporre dei ceri accanto al cadavere di Billy…

  

FRASI:
Tom e Charlie, parlando di Billy: “Hai visto come porta la pistola? – Bassa – E legata di sotto – Non vuol dire che sia un bandito – Però neanche un predicatore”
Tom parlando del signor Tunstall: “È un tipo originale; dice che l’unico modo per evitare guai con le armi è di non averne”
Moultrie, rivolto a Billy: “Voi non siete come nei libri, non portate speroni d’argento. Non sognate la gloria, non siete lui. Non siete Billy, non siete Billy, non siete Billy…”

SEQUENZE:
la reazione di Billy e Garrett al rumore della monetina
l’uccisione di Brady e Morton
la sfida con Joe
con Celsa, “faccio ciò che voglio”
“salderemo il conto con Mooon”
lo scontro a fuoco al matrimonio
la morte di Charlie
l’uccisione del vicesceriffo Bell
l’uccisione del vicesceriffo Bob
faccia a faccia con Moultrie
il duello finale

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