Una selezione proposta dalla FICE di cinque cortometraggi scelti tra i candidati al David di Donatello 2025.
Kontinental ’25
Romania 2025 (109′)
BERLINALE 75° – Orso d’argento per la miglior sceneggiatura
BERLINO – Alla pari di Blue Moon, c’era un altro film straordinario e meritevole dell’Orso d’oro a Berlino quest’anno: Kontinental ’25 del regista rumeno Radu Jude, che si conferma come forse il cineasta più dotato della sua generazione (e l’unico sempre in grado di sorprenderti!), già vincitore nel 2021 con Sesso sfortunato o follie porn e premiato a Locarno nel 2023 per il geniale, esagerato, disturbante Do Not Expect Too Much From The End Of The World (Gran Premio della giuria)..
Blue Moon
USA/Irlanda 2025 (100′)
BERLINALE 75° – Orso d’argento per il miglior attore non protagonista
BERLINO – Un uomo avanza barcollando, visibilmente ubriaco, in un sudicio vicolo di New York. Incespica, si rialza, cade a faccia in giù nel fango. È così che muore, dopo un breve ricovero in ospedale, il grande paroliere americano Lorenz (Larry) Hart, autore, assieme all’amico musicista Richard Rodgers, dei maggiori successi del teatro di rivista di Broadway nel periodo tra le due guerre, nonché di canzoni rimaste eterne, quali My Funny Valentine, The Lady Is a Tramp e appunto Blue Moon che dà il titolo all’ultimo sorprendente lavoro di Richard Linklater presentato a Berlino.
Andy Warhol. American Dream
Come in un viaggio on the road, il film esplora l’enigmatica personalità di Andy Warhol (1928-1987), indagando i suoi legami familiari e le radici che hanno plasmato uno degli artisti più iconici del Novecento.
Repubblica Slovacca 2023 (98′)
L’alba dell’impressionismo. Parigi 1874
Una “guida cinematografica” tra le sale della mostra che il Musée d’Orsay ha dedicato ai 150 anni del movimento impressionista.
Dawn Of Impressionism: Paris 1874
UK 2025 (90′)
Tempo d’attesa
È estate a Napoli, e sotto la chioma generosa di una magnolia nel parco del Bosco di Capodimonte, un gruppo di donne si incontra ogni settimana. Sono future madri e portatrici di nuove domande. Insieme a Teresa, un’ostetrica dall’esperienza profonda e dallo sguardo accogliente, riflettono sul cambiamento che stanno vivendo. Sedute in cerchio, si raccontano: le voci si intrecciano, i dubbi si fanno eco, e le paure trovano spazio per trasformarsi in forza condivisa. La maternità nei suoi risvolti psicologici e culturali diventa esperienza universale e personale, una lente per osservare i cambiamenti della condizione femminile e riscrivere bisogni e desideri.
Italia 2023 (75′)
Torino Film Festival 41°/Concorso Documentari Italiani – Premio Speciale della Giuria

Flow – Un mondo da salvare
n un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l’arrivo di un’inondazione costringe un gatto nero a mettersi in salvo su una barca che deve condividere con un variopinto gruppo di animali, tra cui un lemure, un cane labrador, un capibara e un uccello. Nella navigazione attraverso paesaggi mistici e architetture sommerse affronteranno le sfide e i pericoli dell’adattamento a questo nuovo mondo…
–animazione-
Belgio/Lettonia/Francia 2024 (84′)
Oscar: miglior lungometraggio d’animazione

Gigi Miracol
Fuori dagli schemi, energico, spigoloso e dissacrante. Gigi Miracol vive da uomo libero. Vignaiolo itinerante, saltimbanco, mangiafuoco e poeta dialettale, ha abbandonato casa e lavoro per vivere, a bordo del suo camper, una vita nomade a contatto con la natura. Su di lui incombe però il peso del tempo che passa, e il suo sguardo sul mondo si fa ogni giorno più disilluso.
Italia 2025 (100′)

Anora
Anora lavora come stripper in un locale di New York. Qui conosce Ivan, un cliente che si rivelerà essere il figlio di un oligarca russo: il ragazzo si innamora di lei e finirà per chiederle di sposarlo. Il loro sogno d’amore, però, avrà più ostacoli del previsto.
USA 2024 (138′)
Cannes 77°: Palma d’oro
5 Oscar: film, regista, sceneggiatura originale, attrice protagonista, montaggio

Here
Un terreno preistorico e la casa che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterà generazioni di famiglie, dagli homini sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti, mogli, figli, nonni, nipoti. Accorata e sentimentale riflessione sul punto di vista, sull’immobilità dell’immagine e sul montaggio come superamento del tempo.