Les Ogres

La vivace compagnia del Davaï Theìâtre gira di città in città, con appresso il loro tendone, mettendo in scena Cechov. Tutti loro portano sogno e disordine: sono orchi, giganti, e hanno mangiato teatro e chilometri. Una turbolenta tribù di artisti in cui lavoro, legami familiari, amore e amicizia si mescolano con veemenza, scavalcando i confini tra la finzione del palcoscenico e la vita reale. Tuttavia, l’arrivo improvviso di un bambino e il ritorno di una ex amante farà riaprire ferite che essi credevano oramai dimenticate. Ma la festa avrà inizio…
versione originale sottotitolata

 

 

 

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Il medico di campagna

Quando si ammalano, gli abitanti di una località di campagna possono contare su Jean-Pierre Werner, il medico che li ascolta, li cura e li rassicura giorno e notte, 7 giorni su 7. Tuttavia, anche i dottori si ammalano e quando succede Jean-Pierre viene assistito da Nathalie Delezia, una nuova dottoressa giunta in ospedale che dovrà adattarsi alla nuova vita. Ma soprattutto Nathalie dovrà sostituire colui che è convinto di non poter essere assolutamente rimpiazzato… Il medico di campagna ovvero dribbla il lacrimevole e il ricattatorio, per concentrarsi sull’analisi sociologica della provincia: toni pacati, narrazione piana, un film sommesso e delicato che scava nei sentimenti con grande sensibilità.

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Captain Fantastic

Ben, un uomo dal libero pensiero e padre di sei figli ha deciso di vivere nel cuore delle foreste del Nord America, nello stato di Washington. Quando una tragedia costringe la bizzarra famiglia a lasciare il loro paradiso e a imbarcarsi in un viaggio attraverso il Paese, Ben a confrontarsi con la critica del mondo reale alle sue idee anticonformiste. Una satira dark in un commedia-dramma con famiglia disfunzionale americana che diventa metafora dello scontro tra gli ideali della vecchia America e il pragmatismo che è l’unica arma di sopravvivenza negli Usa di oggi. Un film originale, emozionante, indipendente, ricco di spunti di riflessione, ottimamente interpretato.

 

 

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La mia vita da Zucchina

Zucchina è il soprannome di un bambino di 9 anni, la cui storia, sebbene singolare, è in realtà sorprendentemente universale. Dopo la morte improvvisa di sua madre, Zucchina fa amicizia con un agente di polizia gentile, Raymond, che lo accompagna in una casa famiglia, dove risiedono altri orfani della sua età. In un primo momento, Zucchina dovrà lottare per trovare il proprio posto in questo strano, e a volte ostile, ambiente. Tuttavia, con l’aiuto di Raymond e dei nuovi amici, Zucchina imparerà ad avere fiducia, troverà il vero amore e, finalmente, una nuova famiglia. L’antico fascino dello stop-motion! Claude Barras provvede a disegnare un mondo vero e stilizzato, cupo e “pastelloso” come visto con sguardo di bambino, così da amalgamare i contrastanti elementi dell’infelicità e della solitudine con gli antidoti dell’amicizia, di figure genitoriali “supplenti”, del primo amore… Delicato e complesso per gli occhi dei più piccoli, incantevole e commovente per il cuore degli adulti..

 

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Animali notturni

Susan Morrow riceve il manoscritto intitolato Nocturnal Animals dal suo ex marito Edward Sheffield, con cui si era separata vent’anni prima, in cui sono raccontate le tragiche disavventure di Tony Hastings, un uomo in vacanza con la famiglia. Sentendosi chiamata in causa dal manoscritto, Susan sarà costretta a riflettere sul proprio passato e su alcuni lati oscuri della sua personalità.  Alla seconda prova di cinema, lo stilista americano Tom Ford mantiene la predilezione per i toni drammatici e affonda ancora una volta il dito nelle piaghe delle solitudini e degli abbandoni. Un film potente che porta all’estremo la meta-narrazione con il vertiginoso ‘in&out’ da un libro che diviene nemesi per i protagonisti: la messinscena del romanzo attraversa gli stati d’animo, la malinconia di qualcosa che si è perduto, la sofferenza di una rottura, tutto quanto significa una scelta.

VENEZIA 2016  LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA

 

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Austerlitz

Ci sono posti in Europa che sono sopravvissuti come dolorosi ricordi del passato: le fabbriche in cui gli esseri umani sono stati trasformati in cenere. Questi posti ora sono divenuti luoghi della memoria, aperti al pubblico e visitati da migliaia di turisti ogni anno. Il titolo del film si riferisce al romanzo omonimo scritto da Winfried Sebald e dedicato alla memoria dell’Olocausto. Concentrandosi sui visitatori di questo luogo della memoria fondato sul territorio di un ex campo di concentramento, il film cerca di rispondere a due quesiti. Perché la gente ci viene? Che cosa sta cercando?

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