L’età giovane

Belgio, oggi. La storia del giovane Ahmed, tredicenne, combattuto tra gli ideali di purezza del suo imam e gli appelli che gli arrivano dalla vita. Dopo essersi avvicinato all’ala più integralista della propria religione, interpreta secondo ideali estremi i dettami del Corano arrivando a pianifica di uccidere la propria insegnante… La figura di Ahmed porta il «metodo» dei Dardenne all’estremo perché non offre appigli, il loro pedinamento non lascia spazio a certezze. Nelle contraddizioni di Ahmed e della società che lo circonda c’è la forza del film.

Le Jeune Ahmed
Belgio 2019 (84′)
CANNES 72°: premio per la miglior regia

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The Bra – Il reggipetto

Un timido macchinista, al suo ultimo giorno di lavoro, trova sul parabrezza del treno un reggiseno. L’uomo decide di andare alla ricerca della proprietaria, sperando di trovare l’amore. Tra ironia e quotidiana disperazione, una poetic comedy “di poche parole” buffa e commovente, girata in una Baku che non c’è più.

Germania/Azerbaigian 2018 (90′)

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Maternal


Hogar
Italia/Argentina 2019 (124′)
LOCARNO 76°: Menzione speciale

 LOCARNO – Maura Delpero, italiana, classe 1975, ha girato Maternal in Argentina, dove vive e lavora da anni, affidandosi a (bravissimi) attori del luogo. Il film, parlato in castigliano, si presenta con un accattivante titolo internazionale (l’originale spagnolo era ‘hogar’ che sta per casa, focolare) e ha riscosso grande successo, soprattutto di pubblico (si sono dovute organizzare due proiezioni supplementari) e una (meritata?) Menzione speciale della giuria affiancata dall’Europa Cinemas Label.

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Piccola città

La vita quotidiana di Grover’s Corners, una cittadina immaginaria della provincia americana (New Hampshire) attraverso la storia di due famiglie, i Gibbs e gli Webb dal 1901 al 1913. Nascite, vite e morti, rappresentate in semplici gesti e momenti, accompagnano la storia d’amore di due giovani, il tutto raccontato come fosse una recita, con le vicende presentate e commentate dal personaggio del direttore di scena, per lo più estraneo ai fatti ma che a momenti vi prende parte facendo da collegamento fra un episodio e l’altro. Un classico del teatro anteguerra (Thornton Wilder) nell’emozionante versione televisiva di Silverio Blasi del 1968.

programma nazionale RAI del 22/10/1968 (1h 46′)

interpreti:
Raoul Grassilli (direttore), Mario Carotenuto (Frank Gibbs), Giuseppe Giroletti (Joe Crowell), Giulia Lazzarini (Emily), Armando Anzelmo (Howie Newsome), Edda Albertini (Yulia Gibbs), Anna Maria Alegiani (Matty Webb), Michele Malaspina (Charly Webb), Gabriele Antonini (George), Lorenza Wrolli (Rebecca), Mauro De Franceschi (Wally), Luigi Gatti (Consty Warren), Roberto Pescara (Joe Stoddard), Rina Centa (Louisa Soames), Mauro Bosco (Sam Craig), Loris Gafforio (Simon Stimson)

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Good Bye, Lenin!

1990. Nella Germania ormai unificata, Christiane (Katrin Sass), socialista di ferro, si risveglia da un coma durato mesi. Ignara dei cambiamenti e indebolita dalla malattia, la donna si crogiola in un passato che non esiste più: il figlio Alex (Daniel Brühl), con la complicità della sorella Ariane (Maria Simon), preserverà l’illusione… Finti tg, pietose menzogne, esilaranti equivoci: una commedia paradossale, stravagante e intelligente che cortocircuita Storia e storie mettendo in scena una memorabile parabola dal retrogusto amaro.


 Germania 2003 (121′)

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Longa noite


Spagna 2019 (90′)

 LOCARNO – Siamo nella Galizia spagnola, territorio aspro, estremo, la ‘finis terrae’ dei Romani, dove tra l’altro si parla una lingua molto più simile al portoghese che allo spagnolo di Castiglia. E, per inciso, paese natale del dittatore Francisco Franco. Qui è ambientato Longa noite di Eloy Enciso, altro bel film del concorso.

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Vitalina Varela

Vitalina torna a Lisbona dal suo paese, Capo Verde, per il funerale del marito, ma quando arriva questo è già stato celebrato. Decide di rimanere comunque in Portogallo, in una nazione che non è (mai stata) sua, tra la gente che la invita a tornarsene a casa e di elaborare comunque là il suo lutto. Quello di Pedro Costa è un racconto, espresso in una forma anti-narrativa e che antepone la forza delle immagini allo storytelling, capace di cogliere lo spirito del popolo capoverdiano, contraddistinto da una tenacia indomita e da una resilienza impossibile da scalfire.

Portogallo 2019 (124′)
LOCARNO 76° – Pardo d’oro e miglior interpretazione femminile

 LOCARNO – Vitalina Varela del registra portoghese Pedro Costa è il vincitore del Pardo D’oro 2019. Pedro Costa si era rivelato proprio qui a Locarno nel 2014 con Cavalo Dinheiro (amatissimo dalla critica, ma mai distribuito in Italia) e questo film è ne è quasi la continuazione.

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Le verità

Fabienne (Catherine Deneuve) è una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia. L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, inevitabili fuoco e le fiamme… Magie e bugie, family-drama e cinema-nel-cinema si snodano con leggerezza e profondità, anche fuori dal Giappone il cinema di Kore-eda riesce a non disperdere la propria poesia.


La vérité
Francia/Giappone 2019 (107′)

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