Ucraina orientale, in un futuro molto prossimo. Un deserto inadatto alla presenza umana. Sergeij, un ex soldato che soffre di stress post- traumatico, non riesce ad adattarsi alla sua nuova realtà: una vita a pezzi, un Paese in rovina. Quando la fonderia in cui lavora chiude definitivamente, Sergeij trova un modo inaspettato di cavarsela, unendosi alla missione volontaria del Tulipano Nero, specializzata nel recuperare cadaveri di guerra. Lavorando accanto a Katya, capisce che un futuro migliore è possibile. Imparerà a vivere senza la guerra e ad accettarsi per quello che è?

Ucraina 2019 (106′)
VE 76° – Sezione ORIZZONTI: miglior film
VENEZIA – Decidere di parlare di guerra, in questo periodo storico, richiede una consapevolezza fondamentale, al di là delle apparenze: nessuno realmente è interessato a vedere un conflitto armato; vuoi perché non sembra esso appartenere più a quest’epoca, vuoi perché, in ogni caso, relegato lontano dai confini dell’occidente civilizzato e democratico. Nella lapalissiana contraddizione di questa considerazione, è evidente che, a voler aprire bene gli occhi, voltato l’angolo, il conflitto armato è a due passi.
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