The Square

Christian è il curatore di un importante museo di arte contemporanea di Stoccolma, nonché padre amorevole di due bambine. Nel museo c’è grande fermento per il debutto di un’installazione chiamata “The Square”, che invita all’altruismo e alla condivisione, ma quando gli viene rubato il cellulare per strada, Christian reagisce in modo scomposto, innescando una serie di eventi che precipitano la sua vita rispettabile nel caos più completo. Inquadratura dopo inquadratura, situazione paradossale dopo situazione paradossale la regia di Östlund sgretola a colpi d’ironia e assurdo tutte le sovrastrutture sociali, mettendone a nudo l’inadeguatezza e il ridicolo e spiazzando provocatoriamente lo spettatore.

Svezia/Ger/Fra/Dan 2017 –  2h 22′
PALMA D’ORO A CANNES 70°

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Loveless

Boris e Zhenya stanno divorziando e litigano in continuazione, schiavi delle visite al loro appartamento messo in vendita. Entrambi stanno già pensando al futuro: Boris ha una relazione con una giovane donna che aspetta un bambino da lui e Zhenya sta uscendo con un uomo ricco che sembra pronto a sposarla. Nessuno dei due, però, sembra avere alcun interesse per il futuro di Alyosha, il loro figlio di 12 anni. Fino a quando quest’ultimo scompare… Un film che fotografa l’angoscia glaciale e disperata di una coppia che è emblema di una società disumana, incapace di provare amore, pietà, compassione. Una metafora, più morale che politica, dell’assenza di speranze nella Russia di Putin.

Russia 2017 – 2h 8′
PREMIO DELLA GIURIA A CANNES 70°

CANNES – Loveless (senza amore, o mancanza d’amore) era probabilmente il film più meritevole della Palma, per la potenza formale, il rigore morale, l’uso implacabile della macchina da presa, del paesaggio e della musica come protagonisti . Quali fossero le doti del suo autore, Andrej Zviagnitsev, lo avevamo già visto proprio qui a Cannes tre anni fa, quando aveva presentato Leviathan, potente ritratto di una Russia arcaica, nordica periferica, minata dall’alcool, in preda ad una violenza e ad una corruzione endemiche, senza speranza.

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Kotoko

 

È la storia di una madre che soffre di visione doppia. Vede le persone divise in due… una negativa e una positiva. Questo disturbo le provoca un forte senso di disagio e prendersi cura del piccolo diventa un compito estenuante che la porterà all’esaurimento nervoso. Quando la situazione le sfugge di mano, è accusata di abusi sul bambino che di conseguenza le viene tolto. Mentre canta, però, non vede doppio. Quello è l’unico momento in cui il mondo torna a essere uno e la sua mente trova la pace. Conosce un uomo, incantato dalla sua voce, ma la storia tra i due finisce presto. Nel frattempo ottiene di nuovo la custodia del bambino, ma le sue “visioni doppie“ diventano così intense che….

 

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Goldstone – Dove i mondi si scontrano

Il detective Jay Swan è sulle tracce di una persona scomparsa. Si ritroverà nella piccola città mineraria di Goldstone dove viene arrestato per guida in stato di ebbrezza da un giovane poliziotto locale, Josh. Quando la stanza di motel di Jay viene fatta saltare in aria, diventa chiaro che nel distretto c’è qualcosa di molto più grande. Jay e Josh saranno così costretti a superare la loro sfiducia reciproca per scoprire, insieme, una verità tutt’altro che gradevole. Un film che vuole indagare l’anima di un popolo e del suo territorio e di restituire allo spettatore l’essenza di un passato che pesa ancora sul presente. Una storia multiculurale insolita, ridotta all’essenziale ma ricca di sentimenti repressi e atmosfera thriller.


Australia 2016 (110′)

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Antiporno

Kyoko è un’artista ventunenne con manie di protagonismo. In un momento di sconforto si sfoga contro la sua assistente, più grande di lei, umiliandola sessualmente di fronte al loro staff. Improvvisamente qualcuno urla «taglia!» e ci si scopre sul set di un film. Una frattura della realtà che permette a Noriko di assumere il ruolo dominante e ribaltare il gioco di umiliazioni.

 

 

 

 

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The Donor

Yang Ba, uomo d’estrazione modesta, non ha scelta: per evitare la demolizione della sua casa e continuare a sostenere le spese scolastiche del figlio deve sottoporsi all’espianto di un rene. A giovarne sarà la sorella del ricco Li Daguo, in pericolo di vita. L’operazione però fallisce, e Li Daguo cerca di convincere Yang Ba a cedere un rene del figlio. Ma la persuasione diviene aperta minaccia, e Yang Ba è costretto a difendere la famiglia in ogni modo possibile.

VINCITORE del TORINO FILM FESTIVAL 2016

 

 

 

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Close-Knit

 

La madre dell’undicenne Tomo vive d’espedienti fino a che decide di rinunciare alla figlia. Tomo, ormai sola, si trasferisce dallo zio Makio. Questo vive con la sua fidanzata Rinko che, nato uomo è ora un transessuale e lavora come badante. Tomo inizialmente è un po’ confusa dalla situazione ma poi inizierà a vivere con la coppia come fossero una calorosa famiglia. 

 

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I Am Not Madame Bovary

La narrazione ruota attorno a Li Xuelian, una donna semplice ma molto ostinata della Cina provinciale di inizio anni Duemila. Come succede spesso in Cina, ha fatto finta di divorziare dal marito per poter entrare in possesso di un appartamento in città, ma il marito ne ha approfittato per lasciarla e trasferirsi nell’appartamento con un’altra donna. Addolorata ed umiliata, Li Xuelian vuole fare causa al marito per cancellare il divorzio, poter divorziare di nuovo – questa volta per davvero – e non perdere la faccia. Ma la legge non contempla il suo caso: il divorzio, per quando finto nelle intenzioni, era stato già acquisito come vero dal sistema legale. La faccenda si complica quando il marito, infastidito dalle insistenze di Li, l’accusa di essere una “Pan Jinlian”, appellativo che identifica donne promiscue e che deriva dal nome di una delle protagoniste del capolavoro della letteratura erotica cinese The Golden Lotus, che nel romanzo uccide il marito (da cui il nome Bovary nel titolo inglese del film, la cui traduzione letterale sarebbe invece “Non sono Pan Jinlian”).

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