Animali notturni

Susan Morrow riceve il manoscritto intitolato Nocturnal Animals dal suo ex marito Edward Sheffield, con cui si era separata vent’anni prima, in cui sono raccontate le tragiche disavventure di Tony Hastings, un uomo in vacanza con la famiglia. Sentendosi chiamata in causa dal manoscritto, Susan sarà costretta a riflettere sul proprio passato e su alcuni lati oscuri della sua personalità.  Alla seconda prova di cinema, lo stilista americano Tom Ford mantiene la predilezione per i toni drammatici e affonda ancora una volta il dito nelle piaghe delle solitudini e degli abbandoni. Un film potente che porta all’estremo la meta-narrazione con il vertiginoso ‘in&out’ da un libro che diviene nemesi per i protagonisti: la messinscena del romanzo attraversa gli stati d’animo, la malinconia di qualcosa che si è perduto, la sofferenza di una rottura, tutto quanto significa una scelta.

VENEZIA 2016  LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA

 

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Austerlitz

Ci sono posti in Europa che sono sopravvissuti come dolorosi ricordi del passato: le fabbriche in cui gli esseri umani sono stati trasformati in cenere. Questi posti ora sono divenuti luoghi della memoria, aperti al pubblico e visitati da migliaia di turisti ogni anno. Il titolo del film si riferisce al romanzo omonimo scritto da Winfried Sebald e dedicato alla memoria dell’Olocausto. Concentrandosi sui visitatori di questo luogo della memoria fondato sul territorio di un ex campo di concentramento, il film cerca di rispondere a due quesiti. Perché la gente ci viene? Che cosa sta cercando?

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La La Land

Storia sentimentale intensa e burrascosa quella tra Mia e Sebastian che si sono trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Lei è un’aspirante attrice che, tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema. Lui è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Ben presto tra i due esplode una travolgente passione nutrita da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e aspirazioni comuni. All’arrivo del successo si dovranno però confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. Si avverano i sogni? L’amore è per sempre? Il fascino del musical sì! (e.l.)

VENEZIA 73 – Coppa Volpi Miglior Attrice  [Emma Stone]


Miglior regia [Damien Chazelle]
Miglior attrice protagonista [Emma Stone]
Miglior fotografia [Linus Sandgren]
Miglior scenografia [Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco]
Miglior colonna sonora [Justin Hurwitz]
Miglior canzone [City of Stars]

USA 2016 – 2h 7’

 

 

 

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La vendetta di un uomo tranquillo

Madrid, agosto 2007. Curro è l’unico di una banda di quattro criminali a essere arrestato per una rapina in una gioielleria. Otto anni più tardi, la sua fidanzata Ana e il figlio lo attendono all’uscita dal carcere.
José è un uomo solitario e riservato che sembra non adattarsi in nessun luogo. Una mattina si reca nel bar dove Ana lavora con il fratello e ben presto la sua vita inizia a intrecciarsi con quella delle altre persone che frequentano il posto, facendolo sentire come uno di loro. Soprattutto Ana, che vede il nuovo arrivato come una valvola di sfogo per la sua vita dolorosa… Su queste “tranquille” basi narrative l’esordiente Raúl Arévalo sa calibrare un gioco di tensioni che prevedono l’alternarsi di punti di vista in apparenza divergenti, ma infine perfettamente convogliati in un giudizio inesorabile sui comportamenti umani. Un thriller convincente e coinvolgente, ben costruito, diretto, teso ad una inaspettata, impietosa vendetta.?

 

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE A RUTH DÍAZ ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)

 

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Orecchie

Un uomo si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo recita: “È morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Inizia così una tragicomica giornata alla scoperta della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre. Un film capace di uscire dai soliti temi della commedia italiana, sostenuto da una sceneggiatura scorrevole e ricca di scene esilaranti.

 

BIENNALE COLLAGE – 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016)

 

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Un padre, una figlia

Romeo Aldea, un medico che vive in una piccola città di montagna in Transilvania, ha cresciuto la figlia Eliza con l’idea che al compimento del diciottesimo anno di età lascerà la Romania per andare a studiare all’estero. Il suo progetto sta per giungere a compimento: Eliza ha ottenuto una borsa di studio per frequentare una facoltà di psicologia in Gran Bretagna. Le resta solo da superare l’esame di maturità, una mera formalità per una studentessa modello come lei. Ma il giorno prima degli esami scritti, Eliza subisce un’aggressione che mette a rischio la sua partenza. Adesso Romeo è costretto a prendere una decisione. Ci sono diversi modi per risolvere il problema, ma nessuno di questi contempla l’applicazione di quei principi che, in quanto padre, ha insegnato a sua figlia. Mungiu ha l’ampiezza di sguardo del grande romanziere e la semplicità di stile del grande regista. Quando filma è come se prendesse un bisturi e dissezionasse il suo paese – la Romania post-Ceausescu – con la precisione e la crudeltà dell’artista.

CANNES 2016 – PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA

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Neruda

1948: guerra fredda in Cile. Al congresso, il Senatore Pablo Neruda accusa il governo di tradire il Partito Comunista e rapidamente viene messo sotto accusa dal Presidente Gonzalez Videla. Il Prefetto della Polizia, Oscar Peluchonneau, viene incaricato di arrestare il poeta. Neruda tenta di scappare dal paese assieme alla moglie, la pittrice Delia del Carril, e i due sono costretti a nascondersi. Nel frattempo, in Europa, cresce la leggenda del poeta inseguito dal poliziotto, e alcuni artisti capitanati da Pablo Picasso iniziano a invocare la libertà per Neruda. Ciononostante in questa vicenda del poeta perseguitato e del suo avversario implacabile, Neruda intravede per se stesso dei risvolti eroici: la possibilità, cioè, di diventare un simbolo di libertà, oltre che una leggenda della letteratura. L’impresa temeraria di un film che si fa poesia senza essere banalmente poetico in cui Larraìn cerca più l’essenza che l’esistenza di Neruda, costruendo una caccia all’uomo come percorso interiore in cui il gioco al gatto e al topo con il prefetto di polizia trascende i fatti e diventa un percorso metafisico.

 

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Aquarius

Clara è una vedova di 65 anni, critico musicale in pensione, nata in una famiglia facoltosa a Recife, in Brasile. Lei è l’ultima residente dell’Acquario, un originale edificio a due piani costruito nel 1940 nella benestante Avenida Boa Viagem. Tutti gli appartamenti intorno sono stati acquisiti da una società che vuole realizzare un nuovo progetto edilizio, ma Clara ha deciso di restare nella propria abitazione fino alla fine della sua vita. Inizia così una guerra fredda con la società, un confronto snervante che destabilizza la donna e la sua routine quotidiana, facendo emergere pensieri sui suoi cari, sul suo passato e sul suo futuro. Attraverso la vicenda di Clara coglie l’occcasione per rievocare 35 anni di storia materiale e morale del Brasile, per attacca le degenerazioni dell’economia sul piano del gusto e della qualità della vita; il tutto schivando ideologie e moralismi per concentrarsi sui piaceri, dall’eros alla musica.

 

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The Reunion

Una riunione di ex compagni di classe, a vent’anni dal diploma. In un clima di allegria, tutti sono a tavola ricordando i bei vecchi tempi andati, quando una di loro, Anna (interpretata dalla regista del film, Anna Odell) si alza e interrompe bruscamente la festa. È solo il preambolo di un processo narrativo inaspettato dove memoria e responsabilità si intrecciano a fronte di un’introspezione psicologica affidata alle “cure” della protagonista ed alle reazioni dei suoi ex compagni. Tra realtà e fiction Anna Odell vuole mettere a nudo frustrazioni e responsabilità giovanili, ferite aperte che faticano a rimarginarsi… Seduta cine-psicanalitica made in Svezia.


Återträffen
Svezia 2013 – 1h 30′

VE VENEZIA – Ultimo film presentato nella selezione della 28a Settimana Internazionale della Critica, The Reunion, della nota video artista svedese Anna Odell, qui al suo primo lungometraggio, è un bel testo da apprezzare anche per i suoi riferimenti colti, non troppo mascherati.

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Cut

Shuji è un giovane regista giapponese che ama il cinema dei maestri e vuole a tutti i cosi realizzare il suo film. Quando si trova a dover ripagare ad una banda yakuza un debito “ereditato” del fratello (giustiziato dagli strozzini stessi) trova un espediente “estremo” per racimolare il denaro necessario: decide di trasformarsi in punchball a pagamento per coloro che vogliono allenarsi a tirare pugni nel bagno della palestra della yakuza. Sarà lprprio l’amore per il cinema a degli la forza di sopravvivere… La sua prova è estenuante ed altrettanto lo è quella dello spettatore, ma il “premio” per entrambi ha una forza cinefila straordinaria. 


Giappone 2011 – 2h 12′

VE VENEZIA – Quella raccontata dal cinema di Amir Naderi è un’ossessione. Anche senza aver visto tutta la sua filmografia (sedici lungometraggi, una buona parte girata in Iran, tre a formare una trilogia newyokese) si può far riferimento al terzo capitolo della trilogia (Marathon – Enigma a Manhattan) per disvelare un immaginario (in bianco e nero) cadenzato dallo sferragliare dell’underground, da quei quasi cento cruciverba che devono essere risolti entro una giornata. O a quel Vegas: Based On a True Story, presentato tre anni fa in concorso qui a Venezia, con un cromatismo quasi sciatto, “impolverato” quanto il suo protagonista che riduce il giardino di casa ad un ammasso desertico nella paranoica ricerca di un improbabile tesoro che possa ridare un equilibrio, almeno economico, alla famiglia.

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