Ogni anno più di duemila persone, di età ed estrazione sociale diverse, si riuniscono da ogni parte d’Europa nella campagna francese per un’esperienza straordinaria: Le Grand Bal. Per 7 giorni e 8 notti ballano insieme, mentre la musica suona dal vivo, in un emozionante connubio tra tradizione e modernità. La grazia del ritmo supera ogni fatica fisica e la gioia pura della danza abbatte le barriere. Le Grand Bal è un inno senza tempo alla magia del ballo e all’armonia di anime e corpi nella diversità.
Momenti di trascurabile felicità
Paolo muore in un incidente stradale, e finisce nell’aldilà. Qui scoprono di aver sbagliato a calcolare la sua dipartita e lo rimandano sulla Terra: rimangono poco più di novanta minuti per fare i conti con i punti salienti della sua vita. L’occhio è a Powell e Pressburger, ma è nel quotidiano che Luchetti trova la sua misura e una grazia nel racconto cercando di dare un senso anche alle domande “inutili”, di riflettere – con leggerezza – sul senso dello stare al mondo.
Italia 2019 – 1h 33′
Grazie a Dio
Grâce à Dieu
Francia 2019 – 2h 17′
BERLINO – Nella sua lunga e prolifica carriera François Ozon si è divertito a spaziare nei generi e nelle ambientazioni più diverse, dalla analisi psico-sociologica di Potiche, di Giovane e bella e di Una nuova amica fino allo storico Frantz e allo psicodramma di Doppio amore, per limitarsi ai più recenti. Al centro, sempre il tema del doppio, dello scambio di persona, della multipla identità, anche e soprattutto, sessuale.
Dio è donna si chiama Petrunya
In una piccola città in Macedonia, Petrunya, 32 anni disoccupata, vive ancora con i genitori. Un giorno, tornando da un fallimentare colloquio di lavoro, “partecipa” ad una particolare cerimonia nella quale il sacerdote lancia nel fiume un crocifisso di legno. È una gara in cui gli uomini del paese si tuffano per recuperarlo, ma sarà invece Petrunya ad impossessarsene dando vita a un vero e proprio scandalo mediatico. Come ha osato una donna intromettersi nel rituale maschile? Un’ispida satira su una società patriarcale e retrograda, religiosamente arcaica, che la quarantenne regista macedone affronta con personalità di stile, essenziale nella forma ed esplicito nei contenuti.
Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija
Macedonia/Belgio/Slovenia/Croazia/Francia 2019 – 1h 40′
BERLINO – A cominciare dal titolo, estremamente accattivante per non dire geniale, sembrava essere la rivelazione del festival il nuovo film della regista macedone Teona Strugar Mitevska, peraltro alla sua quarta partecipazione a Berlino. Anche qui, come nei precedenti, l’obiettivo è dare un’immagine non convenzionale del suo paese, appena uscito dal comunismo ma ancora in lotta per liberarsi dalle pastoie dell’autoritarismo, della discriminazione di genere, del clericalismo di ritorno.
La paranza dei bambini
Piranhas – La paranza dei bambini
Italia/Francia 2019 – 1h 51′
BERLINO – Graziosamente beneficiario di un incongruo Orso d’argento per la migliore sceneggiatura (della serie qualcosa bisogna dargli ma non sappiamo cosa), Piranhas – La paranza dei bambini, unica presenza italiana a Berlino, è un modesto prodotto commerciale volto a sfruttare, anche e soprattutto a livello internazionale, la moda del genere Gomorra, Suburra e similari.
A Tale of Three Sisters
Kiz Kardesle
Turchia/Germania/Paesi Bassi/Grecia 2019 – 1h 48′
BERLINO – Premio speciale della giuria a Venezia 2015 per il suo Frenzy, fosco ritratto distopico di una Istanbul periferica, in preda a forze oscure e sotto la minaccia del terrorismo, anche di stato, il regista turco Emin Alper si ripresenta con questo A Tale of Three Sisters e, a parte la comune a temporalità e unità di luogo e di azione, il film non potrebbe essere più diverso.
Öndög
Mongolia 2019 – 1h 40′
BERLINO – Il regista cinese Wang Quan’an ha un lungo, privilegiato rapporto col festival di Berlino; più volte in concorso, Orso d’oro nel 2006 con Il matrimonio di Tuya, d’argento sei anni dopo con l’epico White Deer Plain, membro della giuria nella scorsa edizione. Eccolo di nuovo in concorso quest’anno con Öndög, film di ambientazione mongola come Tuya, accolto benissimo dalla critica (in testa alle classifiche delle varie riviste specializzate fin quasi alla fine…).
Öndög .
Il giovane Picasso
L’uomo fedele
Otto anni dopo essersi lasciati, Abel e Marianne si ritrovano al funerale di Paul, il miglior amico di lui. Questo tragico evento si rivela in realtà di buon auspicio: Abel e Marianne tornano insieme. Così facendo, però, suscitano la gelosia di Joseph, il figlio di Marianne, e soprattutto di Eve, la sorella di Paul da sempre segretamente innamorata di Abel… Garrel imprime al suo studio di caratteri un tono dimesso, che spinge al sorriso insieme ai protagonisti delle rispettive disavventure. Un film quasi appassionante nel suo intricato disvelarsi, amabilmente sofisticato.
L’Homme Fidèle
Francia 2018 – 1h 15′
Il Museo del Prado – La corte delle meraviglie
In occasione delle celebrazioni del duecentesimo anniversario del museo, uno spettacolare viaggio a Madrid per raccontare sei secoli di storia e arte spagnola, attraverso 8.000 opere di uno dei musei più grandi d’Europa. Perché un dipinto è una tela, colore, materia e forma, ma è anche la storia di uomini e donne, pittori e re, palazzi e regine, ricchezza e miseria.