La belle époque

Victor (Daniel Auteuil) è un uomo all’antica che odia il presente digitale. Quando un eccentrico imprenditore, grazie all’uso di scenografie cinematografiche, comparse e un po’ di trucchi di scena, gli propone di rivivere il giorno più bello della sua vita, Victor non ha dubbi: sceglie di tornare a Lione il 16 maggio del 1974, quando ha incontrato Marianne (Fanny Ardant), la donna della sua vita con la quale sta vivendo un momento di crisi. Una commedia sul tempo, sentimentale e nostalgica, fin troppo accattivante, ma abbastanza malinconica e sempre divertente.

Francia 2019 (115′)

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La gomera

Un ispettore di polizia rumeno, corrotto da trafficanti di droga, è sospettato dai suoi superiori e messo sotto sorveglianza. Costretto da una femme fatale ad imbarcarsi per l’isola de La Gomera nelle Canarie, deve imparare nel minor tempo possibile il Silbo, una ancestrale lingua fischiata. Grazie a questo linguaggio segreto potrà liberare in Romania un mafioso che si trova in prigione e recuperare i milioni di euro nascosti. Ma non tutto è così semplice… La conferma di uno dei talentuosi registi del sempre sorprendente cinema rumeno che qui si inoltra nel noir, tra ilarità e paradossi. 

The Whistlers
Romania/Francia/Germania 2019 (124′)
TORINO 37° 

 TORINO – Nell’isola de La Gomera, nell’arcipelago delle Canarie esiste un linguaggio particolare, tutto fischiato, il Silbo, tradizionalmente usato dai pastori per comunicare tra loro anche a grandissime distanze.

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A White, White Day

In una piccola città sperduta in Islanda, un commissario di polizia in congedo sospetta che un uomo del posto abbia avuto una relazione con sua moglie, morta in un tragico incidente due anni prima. La sua ricerca della verità diventa ossessione. E inevitabilmente lo porta a mettere in pericolo se stesso e i suoi cari.

Hvítur, Hvítur Dagur
Islanda 2019 (124′)
TORINO 37° – miglior film

 TORINO – Il film si apre con una lunga sequenza, in cui la camera fissa inquadra una casa isolata immersa in un paesaggio deserto, in cui i cambiamenti climatici, neve, pioggia, vento, nuvole si alternano, parallelamente al progressivo restauro dell’edificio.

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El hoyo – Il buco

Un uomo decide volontariamente, per smettere di fumare, di farsi rinchiudere in una prigione verticale, fatta di piani che possono contenere solo due prigionieri ciascuno, attraverso i quali, una volta al giorno, scende una piattaforma zeppa di cibo preparato da chef gourmet. Più si sta in alto più ci si abbuffa, mentre più si scende meno cibo resta e nulla arriva ai piani più bassi. Ogni mese i detenuti vengono arbitrariamente spostati da un piano all’altro e devono misurarsi con le loro capacità di resistenza e il loro istinto di sopravvivenza.

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The Platform
Spagna 2019 (94′)
TORINO 37° – premio Scuola Holden (miglior sceneggiatura)

 TORINO – Una narrazione che, abbandonando la tradizionale orizzontalità, si sviluppa in verticale crea una situazione distopica, in cui lo spazio diventa il protagonista, il motore dell’azione.

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Il paradiso probabilmente

È la storia di Es in fuga dalla Palestina alla ricerca di una patria alternativa o di una terra che lo accolga. Si renderà conto che il suo paese d’origine lo segue come un’ombra. La promessa e la speranza di una nuova vita si trasformano rapidamente in una commedia dell’assurdo: da Parigi a New York, c’è sempre qualcosa che gli ricorda casa. Una commedia piena di satira e ironia su questi anni in cui la Palestina è diventata il mondo. Quello di Suleiman è cinema puro, puzzle di visioni poetiche piene di originalità che spiazzano e, amaramente, divertono.

It Must Be Heaven
Francia/Qatar/Ger/Can/Tur/Pal 2019 (97′)
CANNES 72°: Menzione speciale della giuria / Premio FIPRESCI

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Tutto il mio folle amore

Non è stata facile la vita di Vincent (sedici anni, autistico) affidata alle amorevoli cure della madre e del padre adottivo. Willi, il padre naturale, è un cantante girovago e una sera qualsiasi trova finalmente il coraggio di andare a conoscere Vincent e si troverà coinvolto in emozionante avventura che li porterà lungo le strade deserte dei Balcani. Tutti i protagonisti di questa storia a di umanità e speranze avranno modo di scoprirsi a vicenda… Un “feel good movie” che non ha paura di mostrarsi tale e in cui Salvatores ritrova le sue radici e si reinventa in un road movie potente ed empatico.

Italia 2019 (97′)

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I due Papi

Frustrato dalla direzione intrapresa dalla Chiesa, il cardinale Bergoglio (Jonathan Pryce) chiede il permesso di ritirarsi a Papa Benedetto (Anthony Hopkins). Di fronte al rischio di scandalo e al dubbio, Papa Benedetto lo convoca invece a Roma. Dietro le mura Vaticane, inizia un confronto tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono.

USA-GB-Ita-Arg 2019 (125′)

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Santa Sangre

Fenix è un bimbetto che fa il piccolo mago in un circo messicano, dove il padre Orgo, lanciatore di coltelli, ha per amante la donna tatuata e per moglie Concha, bellissima quanto gelosissima della rivale. Impazzito dopo aver visto il padre Orgo tagliare le braccia alla madre prima di togliersi la vita, Fenix riuscirà da adulto a scappare dal manicomio in cui è rinchiuso è fuggirà insieme alla madre, iniziando con lei una nuova vita artistica simbiotica. Onirismo e psicanalisi, spunti surreali e humour nero: uno psycho-thriller alla maniera di Jodorowsky.

Messico/Italia 1989 (110′)

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Storia di un matrimonio

Nella fine di una storia di coppia c’è il momento cruciale in cui il matrimonio si incrina e la bolla scoppia lasciando solo disordine e amarezza, tristezza e incapacità di orientarsi. Marriage Story è un ritratto incisivo e compassionevole di un ossimoro sentimentale: un matrimonio che va in pezzi e una famiglia che resta unita. Straziante ed esilarante, classico e inventivo grazie al talento di Baumbach e alle memorabile interpretazioni di Scarlett Johansson e Adam Driver.

USA 2019 (136′)

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Frida viva la vida

Le due anime di Frida Kahlo: da una parte l’icona, pioniera del femminismo contemporaneo, tormentata dal dolore fisico, e dall’altra l’artista libera dalle costrizioni di un corpo martoriato. Nelle sue opere c’è un legame profondo tra dolore e forza, tormento e amore, un legame che trova una sua legittimazione perché radicato in una terra, il Messico, un legame che sublima il dualismo tra la sofferenza delle sue vicende biografiche e l’amore incondizionato per l’arte.

Italia 2019 (90′)

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