1600 anni dopo la sua leggendaria fondazione, il film documentario prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano per raccontare la città. I percorsi nei palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici danno vita a connessioni artistiche e culturali, ma anche a semplici nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile.
Ezio Bosso. Le cose che restano
Fino all’ultimo respiro
Michel Poiccard (Jean-Paul Belmondo), ladro di automobili, uccide un poliziotto e fugge fino a Parigi. Qui si mette alla ricerca di Patricia Franchini (Jean Seberg), una studentessa americana che aveva conosciuto qualche tempo prima e di cui si era innamorato. La ritrova, ma lei presto si stufa di lui e finirà per denunciarlo alla polizia. L’opera prima di J.-L. Godard, che divenne il manifesto della Nouvelle Vague e contribuì alla trasformazione linguistica del cinema negli anni ’60, sfidando le regole canoniche della grammatica e della sintassi tradizionali.
À bout de souffle
Francia 1960 (90′)
BERLINO 10° – Orso d’argento per la miglior regia
Drive My Car
Kafuku, un attore e regista teatrale che non riesce a superare la perdita della moglie Oto, accetta di dirigere Zio Vanja per un festival di Hiroshima. Lì conosce Misaki, una giovane donna silenziosa incaricata di fargli da autista e di guidare la sua macchina. Viaggio dopo viaggio, superate le reciproche riluttanze, Kafuku e Misaki lasceranno affiorare segreti e confidenze…

Doraibu mai kâ
Giappone 2021 (179′)
CANNES 74° – premo per la miglior sceneggiatura
Il gioco del destino e della fantasia
Tre storie incentrate sull’amore e i casi della vita: nella prima protagonista è una modella in crisi sentimentale; nella seconda una ragazza parla con un professore del libro che ha scritto; nella terza due vecchie conoscenti si rincontrano dopo molto tempo e ripensano al loro passato. Tre racconti che compongono un inno alla resilienza del femminile, alla sua capacità di comprendere, accettare e perseverare.

Guzen to sozo
Giappone 2021 (121′)
BERLINO 71° – Orso d’argento Gran Premio della Giuria
Marx può aspettare
Wiiliam Tell, ombroso giocatore d’azzardo professionista, vive senza fissa dimora e senza legami affettivi dopo aver scontato diversi anni di detenzione, tormentato dal dal suo passato di carceriere nell’ex penitenziario di Abu Ghraib, in Iraq. La sua grigia e meticolosa quotidiniatà viene incrinata dalla proposta di La Linda, che finanzia assi del poker, e dalla figura del giovane Cirk, ragazzo deciso a vendicare il suicidio del padre, anch’esso carceriere in Iraq. William è una creatura della notte, che nella sua “seconda” esistenza vive un annullamento consapevole, con la volontà di espiare le proprie colpe.
Italia 2021 (100′)
– In contemporanea con la consacrazione della Palma d’oro alla carriera, Marco Bellocchio ha porta a Cannes il suo film più intimo e dolente Marx può aspettare. Un documentario o meglio un’indagine, una confessione a più voci, sull’episodio chiave della sua vita personale e familiare: il suicidio del fratello gemello Camillo, impiccatosi nel dicembre ‘68, all’età di 29 anni.”Dovevo farlo prima di morire“ dichiara alla stampa,
Il collezionista di carte
Wiliam Tell, ombroso giocatore d’azzardo professionista, vive senza fissa dimora e senza legami affettivi dopo aver scontato diversi anni di detenzione, tormentato dal suo passato di carceriere nell’ex penitenziario di Abu Ghraib, in Iraq. La sua grigia e meticolosa quotidiniatà viene incrinata dalla proposta di La Linda, che finanzia assi del poker, e dalla figura del giovane Cirk, ragazzo deciso a vendicare il suicidio del padre, anch’esso carceriere in Iraq. William è una creatura della notte, che nella sua “seconda” esistenza vive un annullamento consapevole, con la volontà di espiare le proprie colpe…
The Card Counter
USA 2021 (116′)
VENEZIA – A dispetto della goffa traduzione operata dai titolisti italiani (che hanno voltato il giocatore di Oscar Isaac in un collezionista), The Card Counter (da noi: Il collezionista di carte) non è un thriller. E neppure, a ben vedere, un noir. Lo si potrebbe dire, con una classificazione che potenzialmente imbriglia qualunque prodotto sprovvisto di lieto fine, un film drammatico, ma si tratta di una scorciatoia che di fatto non ci aiuta a restituire le specificità entro cui si muove questo film peculiare.
Il ragazzo più bello del mondo
Il film ripercorre la vita di Björn Andrésen, che appena quindicenne divenne un’icona dopo aver prestato il suo volto al bellissimo Tadzio in Morte a Venezia. Il timido ragazzo era destinato a diventare una star internazionale, in una turbolento percorso adolescenziale.

The Most Beautiful Boy in the World
Svezia 2021 (93′)
Morte a Venezia
All’inizio del Novecento, il compositore Gustav Von Aschenbach (Dirk Bogarde) giunge al lido di Venezia per concedersi un periodo di riposo dopo una debilitante crisi cardiaca. Nella sontuosa cornice dell’Hotel des Bains, si imbatte nell’efebico Tadzio (Björn Andrésen), che incarna il modello di sublime perfezione da sempre perseguito da Aschenbach. Morirà in riva al mare, contemplandolo per un’ultima volta..

Italia/Francia/USA 1971 (130′)
Falling – Storia di un padre
Willis, uomo di altri tempi, è costretto a lasciare la fattoria dove vive per trasferirsi a casa di suo figlio John che vive con il suo compagno Eric e la loro figlia Mónica in California. Spesso l’irruento carattere di Willis si scontrerà con la vita di John, ma i momenti di confronto tra padre e figlio risolvono anni di incomprensioni e riaccendono il calore di un rapporto per troppo tempo intiepidito.